(WSI) –Tassi di interesse: nella giornata di ieri gli spread sul decennale Italia-Germania e Spagna-Germania sono rimasti sotto i 100 pb, mentre lo spread 2-10 anni tedesco si è portato a 233 pb da 230. Sul monetario sono risultati in calo gli Ois a 3 e 6 mesi. L’Ois a 12 mesi ha raggiunto il nuovo minimo storico a quota 0,494%.
Dopo la Spagna anche il Portogallo ha messo a punto un piano di rientro del deficit che prevede una riduzione del disavanzo di 2 Mld€ finanziati per metà con maggiori imposte e con l’altra metà mediante tagli alla spesa. Intanto in Spagna è stato annunciato uno sciopero dei dipendenti pubblici contro le misure di austerità del governo.
Trichet in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt ha dichiarato che il processo di sterilizzazione (ossia di rimozione della liquidità immessa nel sistema) successivo all’acquisto di bond dei paesi dell’area, avverrà principalmente attraverso l’offerta di depositi fruttiferi a termine.
Il capo della Bce ha inoltre aggiunto che l’acquisto di bond non modifica la politica monetaria dell’istituto e che non va letto come una manovra di quantitative easing.
In merito sempre alla sterilizzazione, il membro della Bce Paramo, ha affermato che la prossima settimana saranno resi noti i dettagli sul funzionamento di tali operazioni.
Buona accoglienza ieri per le aste italiane di ieri sul Btp a 5 e 15 anni: in entrambi i casi è stato allocato la parte massima del range offerto con bid-to-cover di 1,36 e 1,74 rispettivamente.
Sul fronte macro segnaliamo i prezzi al consumo spagnoli di aprile che hanno evidenziato una variazione negativa del dato core (ossia depurato dalle componenti energia ed alimenti), per la prima volta dal 1986. Negli Usa tassi di mercato in calo in corrispondenza di listini azionari in perdita di circa l’1%, penalizzati soprattutto dal settore finanziario e da quello tecnologico.
Sul settore finanziario in particolare ha pesato la notizia riportata dal New York Times secondo cui 8 banche sarebbero sotto inchiesta. Con riferimento alla Fed, il vice presidente Kohn il cui mandato terminerà il prossimo giugno, ha ieri dichiarato che l’impegno al mantenimento dei tassi fermi per un periodo esteso di tempo deve essere condizionato all’evoluzione dell’economia.
Allo stesso tempo Kocherlakota, presidente della Fed di Minneapolis e attualmente membro non votante, ha aggiunto che il citato impegno non rappresenta un impedimento per la Fed a rialzare il tasso di riferimento nel caso di variazioni del contesto macro, “a prescindere dal fatto che si verifichino nel giro di tre settimane, tre mesi o tre anni”.
Lo stesso esponente Fed ha dichiarato di attendersi una crescita del Pil del 3% nel trimestre in corso e del 3,5% in media nei prossimi due anni. Sul fronte emissioni obbligazionarie, ieri è stata ben accolta l’emissione di 16Mld$ di titoli decennali. Oggi l’attenzione è focalizzata sui dati relativi alle vendite al dettaglio di aprile.
Valute: euro in deprezzamento vs dollaro arrivando nuovamente a sfiorare quota 1,25. Tale livello rappresenta il primo supporto di breve seguito da area 1,24. L’euro si è deprezzato anche vs yen, complice il marcato calo della borsa giapponese. Il cross sembra essere calato sotto il supporto 116,60. Il successivo passa da area 115.
Materie Prime: andamento contrastato tra le commodity. Il calo dei listini azionari e l’apprezzamento del dollaro ha contribuito a penalizzare il greggio Wti (-1,7%). Bene i metalli industriali guidati dallo zinco (+2,9%) e dall’alluminio (+2,6%). Prese di profitto invece sui preziosi. L’oro ha perso l’1,1%. In calo gli agricoli guidati da grano (-2,4%) e cacao (-2%).
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