Economia

Tria rassicura mercati: “Uscita euro non è in discussione”

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“La posizione del governo è netta e unanime. Non è in discussione alcun proposito di uscire dall’euro. Il governo è determinato a impedire in ogni modo che si materializzino condizioni di mercato che spingano all’uscita. Come ministro dell’Economia ho la responsabilità di garantire, su mandato del governo, che queste condizioni non si verifichino”. Così Giovanni Tria, ministro dell’Economia, in un’intervista di ieri al  Corriere della Sera, spazza via ogni dubbio in merito ai piani del neo-governo.

Parole che pare abbiano raggiunto l’obiettivo non dichiarato di rassicurare i mercati e scoraggiare gli speculatori. Questa mattina, infatti, all’avvio dei mercati lo spread mostra un forte ribasso.

Sempre a proposito della possibile uscita dell’euro, due gioni fa, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, intervistato a Repidee a Bologna aveva confermato:

“C’è stato un giorno di grande tensione su queste strane interpretazioni su desideri di uscita dall’Euro: di uscire dall’Euro non se ne parla e non se ne deve parlare”, aggiungendo che un’eventuale uscita dalla moneta comune europea “non è solo improponibile ma anche dannosa”.

Tornando a Tria, rassicurazioni sono arrivate anche sui conti pubblici:

“I fondamentali della nostra economia sono a posto. Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha un avanzo primario (prima di pagare gli interessi, ndr) fra i più alti d’Europa. Non ci si può accusare di politiche di bilancio avventurose. Ci portiamo dietro un debito che viene da lontano, certo. Ma abbiamo una posizione finanziaria netta con l’estero ormai quasi in equilibrio, quasi tanti crediti quanti debiti, e di questo passo saremo creditori netti sul resto del mondo in pochi anni. Vantiamo un avanzo significativo negli scambi con l’estero. Sono elementi oggettivi da crisi finanziaria? Direi di no. Mi spiego questa fase con i normali interrogativi che accompagnano una transizione politica”.

Sempre a proposito dei conti, Tria ha poi aggiunto:

“L’attenzione a tenere i conti in ordine e a far scendere il debito non è opportuna perché ce lo dice l’Europa, ma perché non è il caso di incrinare la fiducia sulla nostra stabilità finanziaria. Quella fiducia è il presupposto della nostra strategia. Confermo – ha continuato – che questo è l’obiettivo (un calo del debito nel 2018 e nel 2019, ndr) . Per quest’anno è già tutto determinato e presidierò perché nulla cambi. L’obiettivo per il 2019 è di proseguire. Ovviamente sul modo in cui si rispetterà l’impegno conteranno anche le nuove stime sull’andamento dell’economia”.

Sul sistema pensionistico:

(…) “La legislazione sul sistema pensioni richiede di guardare non solo al breve, ma anche al medio e soprattutto al lungo termine. Credo che la nostra legislazione pensionistica possa essere migliorata, ma lo si farà con l’attenzione alla sostenibilità. Anche quella di lungo termine. Studieremo dei miglioramenti, sapendo che su queste materie non si improvvisa”.

Il ministro si è soffermato anche sul tema dello sviluppo e della crescita.

“È centrale il rilancio degli investimenti pubblici, decisivi per rafforzare la competitività complessiva del Paese. Non rilanciano solo la domanda, ma aiutano a far crescere il rendimento atteso del capitale privato, dunque portano anche più investimenti privati”.

E ha infine aggiunto:

 “L’obiettivo è la crescita e l’occupazione. Ma non puntiamo al rilancio della crescita tramite deficit spending. Abbiamo un programma imperniato su riforme strutturali e vogliamo che agisca anche dal lato dell’offerta, creando condizioni più favorevoli all’investimento e all’occupazione. Nella nota di aggiornamento al Def vi invito a non guardare solo i conti, ma anche al piano nazionale di riforme”.