*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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(WSI) –
Nel listino italiano, tra i titoli più difensivi e più generosi in termini di dividendi c’è sicuramente Enel. Nonostante la flessione delle ultime settimane, che ha riportato le quotazioni al di sotto degli otto euro ( ma il dividendo ha influito per 29 centesimi) dagli 8,59 euro raggiunti il primo giorno del mese di giugno, il titolo garantisce una solidità invidiabile e un rendimento certo dato dagli utili di poco inferiore al 6%.
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Motivi particolari per investire in strumenti alternativi al titolo non sembrano quindi essercene molti: ma se si allunga lo sguardo al passato, e cioè al biennio 2000-2002, caratterizzato da forti flessioni di tutto il mercato azionario, si scopre che neanche Enel riuscì ad uscirne indenne, con una discesa di oltre il 50% ( dai 9,55 euro del maggio 2000 ai 4,278 euro di luglio 2002). Per questo può valere sempre la pena di guardare a delle proposte alternative o complementari, capaci di trasformare i corposi dividendi in opzioni accessorie alla sola replica del titolo.
Delle valide alternative vengono offerte dal segmento dei certificati di investimento e una di queste è firmata Banca Aletti; l’emittente si rivolge in particolare agli azionisti ENEL ( ma naturalmente il certificato può essere acquistato da chiunque) con un UP&UP ( meglio conosciuto come Twin Win) , un certificato che trasforma i dividendi in due distinte opzioni.
La prima opzione riguarda la modalità di partecipazione alle performance del titolo: in pratica abbandonando ENEL per l’UP&UP su ENEL, si potrà guadagnare dopo tre anni sia in caso di rialzo che di ribasso, a patto che la discesa non sia superiore al 30% dal livello che verrà rilevato il 16 luglio 2007. Ciò vuol dire che sia che il titolo salga del 20%, o che scenda del 20%, si otterrà a scadenza un guadagno del 20%. La seconda opzione finanziata dai dividendi è la leva applicata al rialzo: ipotizzando un incremento del titolo del 20%, a scadenza si otterrà un guadagno del 31,6% ( dato dalla leva dell’1,58% fissa).Il certificato è sottoscrivibile fino al 12 luglio.
C’è invece tempo fino al 23 luglio per sottoscrivere due inedite e nuovissime proposte di Deutsche Bank: la prima ( un Double Chance) prevede una durata singolare, di un solo anno, e propone di rinunciare ai dividendi per godere di una leva 2 sull’andamento positivo del titolo. Ipotizzando un livello di 8 euro al primo agosto 2007 ( data di pricing), e di 8,50 euro al primo agosto 2008, si riceverà un rimborso pari a 9 euro , ossia il doppio di quanto realizzato effettivamente dal titolo. Il raddoppio della performance verrà riconosciuto però con un tetto massimo fissato al 120% del prezzo di emissione: ne deriva che ipotizzando ancora un livello iniziale a 8 euro, si beneficerà della leva fino agli 8,60 euro, in modo da ottenere un rimborso pari a 9,60 euro, cioè il 120% del prezzo iniziale. Solo nel caso in cui il titolo dovesse terminare a scadenza al di sotto del prezzo iniziale, si riceverà un rimborso ancorato alla performance effettiva, con conseguente perdita in conto capitale.Codice ISIN DE000DB747Y1.
La seconda delle due proposte dell’emittente tedesca è un PEPP (Performance Enhanced Partial Protection) e prevede una durata di due anni, al termine dei quali verrà pagata la performance positiva del titolo con una leva del 1,8. In caso di ribasso, se il sottostante non tocca
mai la barriera, fissata all’80% del prezzo iniziale, il PEPP rimborserà al portatore il capitale investito all’emissione; se invece la barriera viene toccata, il portatore riceverà l’equivalente di un investimento nel sottostante. Ipotizzando ancora una volta al primo agosto 2007 un prezzo del titolo a 8 euro, si riceverà un rimborso pari a:
9,8 euro , pari al 180% della performance positiva ( 12,5% *1,8) se il titolo si troverà a scadenza a 9 euro
8 euro, pari al capitale iniziale, se il titolo si troverà a scadenza tra gli 8 euro e i 6,4 euro senza aver mai segnato un prezzo inferiore alla barriera ( 6,4 euro)
7,99 euro o meno se nel corso dei due anni si è verificato almeno una volta l’evento barriera e cioè un prezzo inferiore a 6,4 euro.
Da rilevare che anche in caso di evento barriera, se il titolo riuscirà a recuperare lo strike , si godrà della partecipazione con leva al rialzo. Codice ISIN DE000DB746Y3. Così come per la precedente emissione, il lotto minimo per la negoziazione è di 10 certificati e la quotazione verrà richiesta al SeDeX di Borsa Italiana.
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