Boeing (BA – Nyse), la più grande compagnia aerospaziale del mondo, conta di tagliare 30.000 posti di lavoro nella divisione commerciale entro la fine del 2002. Il taglio è di circa il 30% della forza lavoro dei 93.000 dipendenti nei centri di produzione di Seattle.
Il taglio arriva in previsione della riduzione del traffico aereo dopo gli attacchi terroristici della scorsa settimana.
Secondo la compagnia la crisi coinvolgerà il settore sino al 2003. Al momento le consegne per quest’anno sono attese al di sotto dei 500 aeroplani, in calo rispetto ai 538 attesi. Per il prossimo anno le stime parlano della consegna di nuovi aerei al di sotto delle 400 unità contro le precedenti previsioni di 510-520 aerei.
Il taglio della forza lavoro si è reso necessario per lo sviluppo del business, ha detto la compagnia: “Questa soluzione è stata presa per mantenere la solida posizione finanziaria, una forte liquidità e rating sul debito di primo livello.
La notizia è arrivata mentre l’amministrazione Bush martedì annunciava un piano di sostegno da miliardi di dollari in aiuto alle compagnie aeree statunitensi. L’ammontare della manovra rimane ancora imprecisa, ma le compagnie hanno spinto per finanziamenti pari a $24 miliardi in un incontro con Noman Mineta, segretario dei trasporti USA. La richiesta è di $11,2 miliardi di crediti garantiti, $7,8 miliardi di sgravi fiscali e $5 miliardi direttamente in cash.
Leo Mullin, numero uno della Delta Air Lines, ha detto che la cosa importante è che l’amministrazione si muova rapidamente per assicurare la sopravvivenza dell’industria.
Secondo alcuni analisti, il paracadute offerto dallo Stato non sarà comunque sufficiente per evitare la bancarotta, a meno che non si ricorra alle ristrutturazioni e a nuove fusioni.