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Tra Roma e Londra, il ritratto del Times del finanziere Raffaele Mincione

Il finanziere italo-britannico Raffaele Mincione torna sotto i riflettori. Un ampio profilo dedicato a lui dal quotidiano britannico The Times e rilanciato dal sito Dagospia ha riportato l’attenzione sulla complessa vicenda con il Vaticano che lo ha visto coinvolto.

Nato a Roma e divenuto protagonista della finanza internazionale, Mincione ha costruito la sua fortuna tra Europa e Stati Uniti. La sua carriera lo ha portato a gestire ingenti capitali attraverso il fondo Athena Capital, una struttura che sarebbe poi divenuta il cuore del controverso affare immobiliare con il Vaticano.

Il caso ruota attorno all’acquisto e poi alla successiva vendita, di un prestigioso edificio al numero 60 di Sloane Avenue (gli ex magazzini Harrod’s) nel cuore di Londra. Un’operazione avviata nel 2013, quando la Segreteria di Stato vaticana investì circa 200 milioni di dollari nel fondo di Mincione.
L’obiettivo? Trasformare l’edificio in una proprietà redditizia. Ma il sogno si trasformò in incubo quando il Vaticano accusò il finanziere di appropriazione indebita e autoriciclaggio, sostenendo di aver subito gravi perdite a seguito della successiva vendita dell’immobile.

Nel dicembre 2023, il Tribunale vaticano ha condannato Mincione a cinque anni e mezzo di reclusione e alla confisca di 200 milioni di euro, un verdetto che ha acceso il dibattito a livello internazionale.
Mentre la Santa Sede avanzava accuse di frode e mala gestione, la giustizia britannica ha invece seguito un percorso differente: nel Regno Unito, la Commercial Court ha respinto le accuse di disonestà, frode e cospirazione avanzate dalla Segreteria di Stato.

Mincione, da sempre fermo nel difendersi, ha sottolineato le incongruenze tra le sentenze dei due sistemi giudiziari, sostenendo di aver agito sempre in trasparenza e nel rispetto delle regole. Attualmente, il finanziere vive a Londra sotto stretta sicurezza, temendo per la sua incolumità a causa della notorietà del caso.

Nel suo racconto al quotidiano inglese, Mincione ha espresso amarezza per come è stato dipinto pubblicamente, ma ha anche ribadito la speranza che il nuovo pontificato possa fare chiarezza sulla sua posizione.

La sua vicenda ha sollevato interrogativi non solo sulle modalità con cui il Vaticano gestisce i propri investimenti, ma anche sulle difficoltà di garantirne trasparenza e responsabilità.