Nessun rally in vista per i mercati americani che, dopo essere partiti in terreno positivo, limano i guadagni per poi tentare nuovamente il recupero. Domina la cautela. Deludente il dato relativo all’ Ism servizi, che si e’ attestato a 47,9 punti, al di sotto delle stime degli analisti.
L’indicatore va ad aggiungersi ai sussidi di disoccupazione comunicati prima dell’inizio della seduta, rivelatisi anche essi peggiori delle previsioni. I mercati continuano a resistere di fronte alla carrellata di notizie poco confortanti provenienti dal fronte macroeconomico che, nelle sedute precedenti, hanno visto sotto i riflettori l’ l’Ism manifatturiero . e gli ordini alle fabbriche .
Si continuano a seguire le vicende relative alla guerra in Iraq. Tra gli investitori si insinua nuovamente la speranza che il conflitto possa essere breve, e durare non mesi, ma qualche settimana. Nel frattempo le truppe anglo-americane avanzano su
Baghdad. L’incertezza della situazione internazionale, tuttavia, porta i mercati a fare un passo avanti e uno indietro.
“Se il conflitto dovesse terminare nell’arco di uno o due mesi, il rialzo dei mercati azionari potrebbe essere del 10 o anche del 20%”, commenta Han van Ree, di F. Van Lanschot Bankiers, intervistato da Bloomberg.com. “Non possiamo permetterci, al momento, di essere fuori da Wall Street.”
Una nota negativa arriva dall’ultimo sondaggio effettuato dalla banca d’affari Salomon Smith Barney, che ha messo in evidenza indicazioni negative su molti gruppi hi-tech. Nel mirino lo stesso colosso Infrastrutture Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq),le cui condizioni relative al business si sarebbero deteriorate durante il mese di marzo.
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