La sessione di mercoledi’ e’ stata meno influenzata dagli acquisti degli istituzionali e piu’ dagli aggressivi hedge funds inglesi.
E’ il loro momento per riportare la valutazione delle azioni a livelli realistici e la psicologia del mercato e’ apparentemente vincente nello spezzare il collo ai tori del settore TMT.
Gia’ da qualche tempo stiamo sconsigliando qualsiasi tipo di investimento nei titoli TMT, le cui perdite stanno pesando per la maggior parte dei recenti ribassi dei listini. I risultati riportati ieri da Cisco ne sono un esempio.
Nonostante un utile che ha quasi doppiato le previsioni della maggioranza degli analisti, il titolo e’ stato duramente punito nel dopo borsa. La ragione di questo e’ senza dubbio un utile per azione di $0,09 nel secondo trimestre fiscale del 2002 che, senza importanti prospettive di crescita, non fa dell’investimento una buona occasione.
Ieri, la perdita relativamente maggiore del DAX rispetto al resto degli indici europei e’ risultata dalla relativa sovraesposizione dell’indice tedesco verso i titoli TMT. Quindi, l’investimento nelle blue chip tedesche deve essere considerato il piu’ rischioso in Europa.
Tra i 18 sottoindici Stoxx, le telecomunicazioni sono state quelle ad aver performato peggio. Dagli inizi dell’anno questo gruppo ha perso il 19% trascinando al ribasso anche gli altri indici.
A causa di una frode sul trading di valute nella sussidiaria americana, per una cifra vicina ai $750 milioni, Allied Irish Bank ha perso il 17% del suo valore di mercato ieri. Tuttavia, si noti che la redditivita’ di questo istituto di credito e’ piu’ del doppio della media delle banche tedesche. Dopo che la Banca d’Irlanda ha confermato che le proprie condizioni finanziarie restano immutate, riteniamo questo titolo una buona opportunita’ d’investimento. Inoltre, secondo recenti sviluppi, l’istituto irlandese potrebbe diventare oggetto di una scalata da parte della Royal Bank of Scotland.
*Dieter Bohlens e’ capo analista della trading room presso la sede centrale della Hamburgische Landesbank di Amburgo (Germania).