Ericsson riduce le stime di crescita per il 2000 dal 10% originariamente atteso al 6-7% sulla scia delle perdite nella divisione dei telefoni cellulari.
Il Gruppo conta su un ritorno alla redditività del segmento nel secondo trimestre del 2001. Per ridurre i costi, Ericsson ha deciso di trasferire tutte le sue attività di produzione di telefoni cellulari, ora in Svezia e negli Stati Uniti, a impianti a basso costo in Asia, America del Sud e Europa dell’Est.
Per fine 2000 si attende una perdita operativa di 5,9 miliardi di corone svedesi (695 milioni di euro), nonostante i buoni risultati dei primi nove mesi dell’anno.
Il Gruppo di telefonia svedese ha realizzato nei primi nove mesi del 2000 un utile netto a 18,76 miliardi di corone svedesi (2,2 miliardi di euro), in aumento del 223% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
L’utile imponibile è cresciuto del 205% a 24,6 miliardi di corone (2,8 miliardi di euro) e il risultato operativo ha registrato un incremento del 186% a 25,5 miliardi di corone (3 miliardi di euro).
Il fatturato è salito del 35% a 191,1 miliardi di corone (22,5 miliardi di euro). L’utile netto per azione ha segnato un progresso del 208% a 2,37 corone (0,27 euro).