Titoli tecnologici Ue guardano con timore a Google

di Redazione Wall Street Italia
15 Aprile 2011 10:34

Milano – Sul mercato dei cambi, sulle piazze asiatiche l’euro è scivolato nei confronti del dollaro in area 1,4450, rimanendo tuttavia non lontano dai massimi degli ultimi 15 mesi, con l’attesa di perdite limitate date le divergenti prospettive delle politiche monetarie di Zona Euro e Stati Uniti che sostengnono la moneta unica. Non aiuta il biglietto verde anche il fatto che diversi membri della Fed non siano apparsi preoccupati dall’inflazione nei loro interventi, nonostante il balzo dei prezzi del greggio.

Sul fronte delle commodities, il prezzo del greggio si è mantenuto saldo, con il Brent sopra i USD122,0 al barile, dopo la pubblicazione del dato sulla crescita economica cinese. Una forte crescita nel secondo maggior consumatore mondiale di petrolio è di stimolo alla domanda, ma dall’altra parte alimenta i timori che per placare l’inflazione Pechino possa ricorrere al una stretta monetaria che rischia di compromettere i consumi.

Da registrare infine i nuovi record messi a segno da oro e argento, rispettivamente a USD1.479,01 e a USD42,41 per oncia.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Apertura nel segno della stabilità per i titoli di Stato tedeschi, mentre i mercati si aspettano un certo stress per i periferici.

La Grecia presenterà infatti un nuovo piano di austerità e un piano di privatizzazioni nel tentativo di convincere i mercati della sua capacità di fare ordine nelle sue finanze e di non dover ricorrere alla ristrutturazione del debito.

Sempre sul fronte periferie, Moody’s ha tagliato il rating dell’Irlanda di due notch a Baa3 da Baa1, mantenendo l’outlook negativo sul merito di credito del Paese.

BORSE ASIATICHE

In Asia, il Nikkei225 ha archiviato la seduta in ribasso dello 0,65%, zavorrato dai semiconduttori che oggi hanno incassato il downgrade di Bank of America Merrill Lynch anche se il gruppo retail Aeon (+2,05%) ha beneficiato di una trimestrale incoraggiante. +0,13% l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

L’azionario europeo ha aperto in lieve rialzo questa mattina, recuperando parte delle perdite accusate ieri dopo che Wall Street si è ripresa nel finale, terminando timidamente positiva.

I titoli tecnologici europei potrebbero tuttavia essere messi sotto pressione dai deludenti risultati di Google, che ha lasciato sul terreno il 5% nel dopoborsa.

Sul mercato dovrebbe prevalere la cautela in vista degli ultimi aggiornamenti sull’inflazione delle due sponde dell’Atlantico attesi in giornata. Indicazioni di pressioni sui prezzi più forti del previsto potrebbero condizionare ulteriormente le decisioni di politica monetaria della Bce e della Fed.

La seduta dovrebbe essere inoltre dominata dalla pubblicazione delle trimestrali, con Nestlè che ha annunciato una crescita organica più robusta delle previsioni per i primi tre mesi dell’esercizio.

Negli Stati Uniti, attesi i risultati di Bank of America. Sotto i riflettori, infine, i problemi debitori della Grecia: oggi Atene dovrebbe presentare nuovi piani di austerità e privatizzazioni per convincere i mercati che è in grado di rimettere in ordine i propri conti e non deve ristrutturare il debito.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in tenue rialzo stamane, con l’indice FTSE/MIB a 21.870 pts.

Fari puntati questa mattina su Fiat: secondo le stime di Global Insight sull’Europa a 15 più la Svizzera il mercato europeo dell’auto a marzo è visto in calo del 5,1%. Il gruppo Fiat, che risente ancora del confronto con il marzo 2010 che godeva degli incentivi in Italia, registra un calo del 20,5% e riduce la sua quota di mercato al 6,7% dall’8% di un anno prima.

Chrysler intanto da stampa sarebbe vicina al lancio di un pacchetto di rifinanziamento del debito per ripagare i prestiti dei governi Usa e canadese e ha selezionato quattro banche per l’operazione.

Da monitorare inoltre Pop. Milano dopo che il direttore generale Fiorenzo Dalu non ha voluto commentare le indiscrezioni stampa secondo cui Banca d’Italia, dopo un’ispezione condotta nei mesi scorsi, avrebbe esortato l’istituto a varare un aumento di capitale.

Infine, occhi puntati su Seat P.G. (+24,67% ieri) dopo che l’azienda ha siglato una partnership commerciale con Horyzon Media, network digitale di Pages Jaunes.

EVENTI SOCIETARI

FIAT Industrial (EUR9,71): Citigroup ha inserito il titolo nella most preferred list.

Generali (EUR15,71): Cesare Geronzi è stato dimissionato dalla presidenza dal vicepresidente Alberto Nagel per salvare l’altro vicepresidente Vincent Bollorè, afferma Tarack Ben Ammar in un’intervista all’Espresso anticipata ieri.

Intesa (EUR2,198): l’ipotesi che la ricapitalizzazione aumenti il peso delle fondazioni in Intesa Sanpaolo è irrealistica secondo il presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia.

Luxottica (EUR21,77): gli analisti di Barclays Capital hanno limato al rialzo il target di prezzo da EUR23,50 a EUR24, il giudizio è equalweight.

Prysmian (EUR15,35): vede l’andamento del business nel 2011 migliore dello scorso scorso; è quanto ha dichiarato l’AD Valerio Battista a margine dell’assemblea che ha approvato il bilancio 2010.

Rinnovabili: la nuova architettura del regime di incentivi alla produzione di energia da solare prevederà un tetto di spesa semestrale o annuale sul modello tedesco e dovrebbe esaurirsi nel 2017, ha detto il sottosegretario allo Sviluppo Stefano Saglia.

Terna (EUR3,356): ha smentito categoricamente quanto apparso ieri sulla stampa italiana in merito al progetto ‘società delle reti’ con Snam.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Sul fronte macro, il dato più significativo in agenda oggi è quello della lettura finale del Cpi della Zona Euro su cui la Bce è concentrata per la sua politica monetaria. Le attese relative a marzo sono per un tendenziale annuo del 2,6%. Il target della Bce per l’inflazione è ‘sotto o pari al 2%’. Le stime sul congiunturale sono per 1,3%. Istat pubblica il dato finale sull’inflazione italiana in marzo.

Nel pomeriggio atteso il dato sull’inflazione di marzo anche negli Stati Uniti, con previsioni per un dato mensile stabile allo 0,5% e per un dato annuo in crescita al 2,6% dal 2,1% precedente. In agenda anche la produzione industriale di marzo, prevista in crescita dello 0,5% da invariata a febbraio, e la fiducia del Michigan di aprile, attesa in crescita.

Svariati i dati provenienti dalla Cina, con il Pil del primo trimestre che si è attestato al 9,7%, sopra le attese di 9,5%. Al di sopra delle stime anche la produzione industriale di marzo, salita su anno del 14,8% a fronte di stime per 14,0%. Le vendite al dettaglio sono balzate su anno del 17,4% contro attese per +16,5%. Sul fronte inflazione, i prezzi al consumo, sempre in marzo, sono saliti del 5,4% tendenziale a fronte di stime per 5,2%, mentre il Ppi si è attestato a 7,3% contro stime per 7,2%.

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