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Titoli di stato Islanda. Rating vicino a spazzatura

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Milano – Sul mercato dei cambi, lo yen ha registrato un ampio rialzo rispetto al dollaro stamane negli scambi asiatici, con la valuta Usa sotto pressione sul crescere delle aspettative che la Fed mantenga la propria politica monetaria espansiva.

Il tono del dollaro è rimasto debole dopo che le vendite al dettaglio Usa e il rapporto della Fed di ieri non hanno determinato un cambiamento nel punto di vista dell’istituto centrale sul ‘quantitative easing’. La Fed manterrà infatti il suo programma di acquisto di asset per USD600,0 mld fino a giugno. Eur/Usd in zona 1,45.

Sul fronte delle commodities, negli scambi asiatici il greggio conserva i guadagni di ieri dopo la pubblicazione dei dati Eia che avevano visto un calo delle scorte di benzina e distillati. Il future wti quota sopra USD107,0.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

I futures sui Bund hanno aperto in rialzo stamane sulla scia dei Treasuries americani, sostenuti nella seduta di ieri dalla presentazione da parte dell’amministrazione Usa di nuove proposte di riduzione del deficit.

Sul mercato primario l’attenzione torna oggi sull’Italia con le aste a medio-lungo di metà mese: il Tesoro colloca oggi fino a EUR6,0 mld del nuovo Btp quinquennale (aprile 2016, cedola 3,75%) e della riapertura dell’off-the-run agosto 2023.

BORSE ASIATICHE

In Asia, il Nikkei225 ha chiuso in lieve rialzo questa mattina in un mercato che attende i risultati trimestrali aziendali e che si focalizza su Isuzu Motors, in forte progresso (+6,16%) sulle indiscrezioni stampa di un interesse da parte di Volkswagen. -0,52% l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

Le borse europee hanno aperto in calo questa mattina dopo i guadagni di ieri sulla scia della debolezza delle borse asiatiche. I listini azionari potranno risentire di possibili ribassi dei titoli minerari per la flessione di prezzi del rame.

L’attenzione degli operatori rimane concentrata sulla situazione dei Paesi periferici dopo che ieri S&P’s ha posto sotto osservazione con implicazioni negative il rating dell’Islanda a causa alla bocciatura del referendum dell’accordo sul rimborso di EUR3,9 mld chiesto da Londra e l’Aia in seguito al fallimento della banca on-line Icesave nel 2008.

S&P’s ha mantenuto su Reykjavik il giudizio ‘BBB-’, ma se dovesse tagliare ancora i titoli di stato islandesi diventeranno spazzatura.

Sul fronte dei risultati societari, vendite trimestrali sotto le attese per Roche. Il gruppo svizzero ha registrato nei primi tre mesi dell’anno vendite pari a CHF11,1 mld, in calo del 9% rispetto al corrispondente periodo del 2010, a causa del rafforzamento della valuta contro il dollaro e l’euro. Gli analisti si aspettavano vendite pari a CHF11,3 mld.

Sopra le attese i conti di Danone.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in calo stamane, con l’indice FTSE/MIB sceso sotto il livello dei 22.000 pts.

Attenzione rivolta questa mattina a Snam Rete Gas, che punta all’acquisizione della rete di distribuzione del gas della ex Italcogim, oggi G6 Rete Gas (gruppo Gdf-Suez), in un’operazione del valore di circa EUR750,0 mln, mentre non c’è alcun progetto di fusione con Terna.

Focus anche su Eni, che ha concluso un accordo con l’ucraina Cadogan Petroleum per l’acquisizione di una partecipazione in due licenze di esplorazione e sviluppo nel bacino del Dniepr-Donetz.

Da monitorare anche Pirelli dopo che il presidente Marco Tronchetti Provera ha affermato di vedere una domanda di pneumatici molto forte aggiungendo che con l’ultimo aumento dei prezzi è stato coperto al 100% i rialzi dei costi delle materie prime.

Sul fronte Parmalat, Cgil, Cisl e Uil non chiudono ai francesi di Lactalis.

Infine, Cape Live ha chiuso il 2010 con una perdita netta consolidata di EUR25,0 mln.

EVENTI SOCIETARI

Banca MPS (EUR0,9485): gli analisti di BofA-ML hanno alzato il target price da EUR0,97 a EUR1,03, il giudizio è underperform.

Fiat (EUR6,445): Magneti Marelli, società del Lingotto, distribuirà i suoi prodotti in Nord America anche attraverso la rete di Mopar, la società del gruppo Chrysler per la ricambistica.

Gemina (EUR0,6685): Adr lavora al piano di sviluppo dell’aeroporto che dovrebbe sbloccare gli adeguamenti tariffari. Nei primi due mesi di quest’anno il traffico è cresciuto del 4,6% per il totale del sistema degli aeroporti romani.

Parmalat (EUR2,298): il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si dice sicuro che la Confindustria supererà le perplessità sul Fondo strategico che la Cassa depositi e prestiti creerà per entrare nell’azionariato delle imprese strategiche.

Recordati (EUR7,075): chiude il primo trimestre con ricavi in crescita del 6,4% a EUR197,8 mln.

Telecom IT (EUR1,058): il CdA eletto dall’Assemblea dei soci si è riunito ieri e ha nominato Franco Bernabè, Aldo Minucci e Marco Patuano rispettivamente presidente esecutivo, vice presidente e AD della società.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Pochi oggi i dati sul fronte macro e nei soli Stati Uniti, dove sono in arrivo i prezzi alla produzione di marzo (atteso +1,0%) e le consuete richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione (+382 mila).

Ieri sera la Fed ha diffuso il Beige Book, il consueto report mensile sullo stato di salute del’economia americana, dal quale si evince che l’economia Usa ha continuato a migliorare il mese scorso trainata dal settore manifatturiero, ma le società stanno sentendo gli effetti dei rincari dell’energia e delle materie prime. Mentre molti distretti descrivono i miglioramenti solamente come moderati, la maggior parte dei distretti dichiara che i guadagni si sono registrati in tutti i settori, e Kansas City definisce i suoi miglioramenti dell’economia come solidi. Secondo la maggioranza dei rappresentanti dei 12 distretti gli eventi catastrofici che hanno colpito il Giappone avranno ripercussioni sulle vendite e sulla produzione, anche se l’attività economica continua ad evidenziare segnali di miglioramento.

Il report ha inoltre rilevato che i tentativi di scaricare sui consumatori gli aumenti dei costi stanno avendo risultati contrastanti.

In Giappone, calo record in aprile per la fiducia delle imprese giapponesi, per cui è prevista un’ulteriore discesa dopo il terremoto del mese scorso che ha devastato la zona nordorientale del paese. È quanto emerge dal rapporto mensile Tankan Reuters, che anticipa con una correlazione del 95% il risultato del medesimo rapporto trimestrale della Banca del Giappone, che segnala una situazione di persistente paralisi della produzione industriale, della filiera produttiva e delle forniture energetiche.

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