SIENA – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi sia sul comparto governativo sia swap, a fronte di un calo del mercato azionario. In rialzo il differenziale Italia-Germania e Spagna-Germania, mentre sono rimasti poco variati quelli su Irlanda e Portogallo.
La Merkel in un’intervista a Bild, ha dichiarato l’intenzione di voler estendere ad Atene il periodo di rimborso del prestito oltre i tre anni. In Germania il sindacato è riuscito a raggiungere un accordo per un aumento di stipendio per infermieri e manutentori di strade per quest’anno e per il prossimo. I lavoratori riceveranno un una tantum di 360€ e un incremento dell’1,5% dal 1° aprile, seguito da un aumento dell’1,9%, inoltre dal 1° gennaio 2012 lo stipendio base aumenterà di 17€.
Le agenzie di rating Moody’s e S&P, dopo i downgrade che hanno colpito Spagna e Grecia, hanno dichiarato che per l’Italia il rating è appropriato e l’outlook rimane stabile. Il membro della Bce Gonzales Paramo ha confermato la possibilità di un rialzo del tasso di riferimento ad aprile per frenare i rischi di effetti di secondo livello. Nel frattempo ieri non vi sono state richieste di prestiti overnight presso Bce. Oggi l’Italia offrirà fino a 5 Mld€ di Btp 2015 e 2026. Nel pomeriggio invece i leader ed i capi di governo dell’area Euro si riuniranno per discutere le linee guida del patto di competitività proposto da Germania e Francia.
Negli Usa i tassi di mercato hanno chiuso in calo per il secondo giorno consecutivo in un contesto di borse negative. Gli operatori, infatti, continuano ad essere preoccupati della situazione in medio oriente e ciò si è riflesso in un movimento di “fly to quality” di cui treasury e dollaro ne hanno beneficiato in modo particolare. I listini azionari hanno chiuso la peggiore sessione dall’ottobre scorso con gli indici S&P e Dow Jones che hanno rotto alcuni livelli chiave, scendendo sotto la soglia di 1300 e 12000 rispettivamente. Le vendite hanno colpito quei settori, quali materie prime industriali e tecnologici, che erano stati protagonisti del rally che ormai dura da più di sei mesi.
Sul fronte macro i sussidi alla disoccupazione alla settimana del 5 marzo hanno registrato un incremento maggiore delle attese, restando però sotto le 400.00 unità, mentre la bilancia commerciale di gennaio ha evidenziato un peggioramento del deficit a 46,3 Mld$ dai 40,3$ precedenti a causa di un forte aumento delle importazioni di prodotti petroliferi sia in valore sia in volume. Ieri la Fed ha pubblicato il report “flow of funds” in cui nell’ultimo trimestre dell’anno è emerso un aumento della ricchezza netta delle famiglie americane di 2.100 Mld$, in rialzo del 9,1% rispetto al trimestre precedente grazie soprattutto all’aumento dei corsi azionari. Per oggi sono attesi i dati sulle vendite al dettaglio di febbraio insieme al dato preliminare di marzo della fiducia dell’Università del Michigan.
Valute: euro in forte deprezzamento sulla scia di un ritorno dell’avversione al rischio tra gli operatori. Il cross si è spinto fino sotto quota 1,38 per poi recuperare in mattinata. Confermiamo l’importanza della tenuta di area 1,3750/1,38 prima di ipotizzare un calo verso area 1,35. Per oggi prima resistenza a 1,3860. Seconda a 1,3920/40. Yen in deprezzamento vs dollaro in seguito al fortissimo terremoto che questa mattina ha colpito il Giappone. Il cross è salito temporaneamente sopra l’area di resistenza 83 per poi tornare al di sotto. Verso euro il cross trova la resistenza più importante in area 116, con livello intermedio a 115,30. Supporto in area 114. Deprezzamento dello yuan vs dollaro. L’inflazione cinese di febbraio è risultata superiore alle attese (4,9%) con i prezzi alimentari che sono saliti dell’11% a/a.
Materie Prime: giornata negativa per le materie prime sulla scia dell’apprezzamento del dollaro e delle vendite generalizzate che hanno interessato gli asset rischiosi. Particolarmente negative le principali materie agricole. Tra i peggiori lo zucchero (-5,6%) ed il caffè (-4,8%). In calo anche gli energetici con il Wti tornato in area 101$. Oggi è previsto il “giorno della collera” in Arabia Saudita, una manifestazione proclamata da alcuni attivisti tramite forum. Le vendite hanno interessato anche i preziosi con l’argento (-2,7%) particolarmente penalizzato. Andamento contrastato per i metalli industriali.
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