In queste ultime giornate di contrattazioni, che ci stanno accompagnando alla fine dell’anno, gli investitori sembrano aver riscoperto l’appeal dei titoli bancari italiani, tanto penalizzati, insieme a quelli spagnoli, nei mesi precedenti.
Basta guardare ai balzi di ieri di Banco Popolare, che vanno avanti anche oggi, con cifre percentuali quasi da capogiro. E anche il trend recente di altri titoli assicurativi e bancari è decisamente confortante. La domanda sorge dunque spontanea.
Dopo i ripetuti sell off sui bancari italiani, si puo’ riiniziare ad acquistare? Questi rialzi sono solidi, oppure no?
Intervistati da Class Cnbc, Massimo Grazian di Delta Forex e Tommaso Federici di Banca Ifigest dicono la loro. Grazian mette le cose in chiaro e afferma che a sostenere nelle ultime sessioni i titoli bancari e assicurativi di Piazza Affari potrebbero essere stati acquisti effettuati a livello di speculazione: acquisti che potrebbero proseguire fino alla fine dell’anno, per poi mollare la presa.
“Certo, l’impostazione rimane positiva ed esiste la possibilità di un recupero fino a fine anno”. Ma da qui a dire che è arrivato il momento di riposizionarsi sul settore, ce ne passa. “Si può consigliare di entrare nel comparto a chi effettua operazioni di trading a 1-2 giorni, ma è prematuro pensare che questi titoli possano essere considerati come una forma investimento di medio-lungo termine”.
Dello stesso avviso Tommaso Federici, di Banca Ifigest che, più in generale, si riferisce agli ultimi movimenti che hanno caratterizzato – e che tuttora stanno caratterizzando – Piazza Affari in queste ultime ore (oggi il listino è arrivato a essere anche tra i migliori dei listini europei).
“In particolare nella giornata di ieri ci sono state grosse ricoperture da parte di hedge fund e trader che erano andati in speculazione short”. Per cui “il rimbalzo (dell’intero indice) non è avallato da ragioni di carattere fondamentale, ma da movimenti tecnici”.
D’altro canto, però, “ben vengano questi acquisti, visto che lo spread tra il Ftse Mib e il Dax della Borsa di Francoforte era troppo elevato”.