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TISCALI HA ANCORA BISOGNO DI CAPITALI

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Il cda di Tiscali, che oggi ha come previsto nominato amministratore delegato Ruud Huisman successivamente al suo ingresso nell’ organismo deliberato dall’ assemblea lo scorso 6 maggio, ha deliberato di dare mandato al presidente per convocare in data da definirsi un’ assemblea straordinaria per approvare un aumento di capitale.

E’ quanto afferma la società nella nota che accompagna i conti del trimestre, specificando che questo “sarebbe funzionale a dotare il gruppo di ulteriore flessibilità finanziaria nell’ accesso a fonti di finanziamento sul mercato dei capitali”. Si tratta, in pratica, di un’ opportunità – specifica la società – prevista dalla riforma Vietti, uno strumento che consente di dotarsi finanziariamente di capacità per operare in tempi brevi sui mercati quando si prospettino opportunità espansive.

Il gruppo, per il resto conferma i target per il 2004 che vedono come obiettivi un fatturato di oltre 1,2 miliardi (+30% sul 2003), 1,6 milioni di clienti Adsl ed un utile netto positivo prima di componenti straordinarie nel 2005. Inoltre, entro l’ esercizio, saranno completate le dismissioni in Svizzera, Sud Africa, Norvegia e Svezia.

Pubblichiamo il comunicato stampa integrale diramato da Tiscali:

267,1 milioni di Euro di ricavi, in crescita del 26% rispetto al primo trimestre 2003
Crescita record dei clienti ADSL: 400.000 nuovi clienti nel trimestre, raggiunta quota 1.240.000 clienti al 31 marzo. 80.000 nuovi abbonati nel mese di aprile
EBITDA a 23,9 milioni di Euro pari al 9% dei ricavi +53% rispetto ai 15,6 milioni di Euro del 1° trimestre 2003
Forte miglioramento dell’EBIT (-27,2 milioni di Euro): più che dimezzato il risultato negativo del trimestre precedente.

Il Consiglio di Amministrazione di Tiscali ha approvato i risultati relativi al primo trimestre 2004. Il primo trimestre 2004 è stato caratterizzato dalla crescita – esclusivamente organica – dei ricavi, sostenuta dalla forte evoluzione degli utenti ADSL (+33.000 nuovi clienti a settimana). Il successo dell’offerta unbundling in Olanda e Danimarca ha consentito di raggiungere oltre il 50% e oltre l’80%, rispettivamente, dei clienti ADSL in modalità unbundling, con una marginalità di circa il 70%, sostanzialmente più elevata rispetto alla modalità wholesale. La profittabilità del Gruppo beneficerà anche degli effetti dell’offerta unbundling che si prevede di lanciare entro la fine dell’esercizio anche in Italia e Francia, dove sono in corso investimenti in rete e infrastrutture. I positivi risultati del primo trimestre consentono di confermare i target del Gruppo per il 2004.

Ricavi e Gross Margin

I ricavi totali del Gruppo Tiscali nel primo trimestre 2004 sono stati pari a 267,1 milioni di Euro, in crescita del 26% rispetto al primo trimestre 2003 e del 7% rispetto al trimestre precedente. A fine marzo gli utenti ADSL sono 1,24 milioni, quadruplicati rispetto al 1° trimestre 2003 (+48% rispetto al trimestre scorso) con un tasso medio di 33.000 nuovi abbonati a settimana. La crescita continua nel mese di aprile 2004, con circa 80.000 nuovi utenti registrati, per un totale di 1,32 milioni di abbonati ADSL. Gli utenti attivi dial-up sono 6,8 milioni. Il 50% del totale utenti ADSL in Olanda (70.000 unità) e oltre l’80% degli utenti ADSL in Danimarca sono già passati alla modalità unbundling. Si prevede di convertire un numero sempre maggiore di clienti con il lancio di offerte commerciali di unbundling in Italia e in Francia nella seconda metà dell’esercizio.

I ricavi generati dal segmento accesso, pari a 180,9 milioni di Euro (68%,dei ricavi) crescono del 22% rispetto al primo trimestre 2003 e dell’11% rispetto al trimestre precedente. I ricavi ADSL nel trimestre ammontano a 68 milioni di Euro (38% dei ricavi accesso) quadruplicati rispetto al risultato registrato nel primo trimestre 2003, pari a 24 milioni di Euro e al 16% dei ricavi. I ricavi derivanti da servizi alle imprese, pari a 52,1 milioni di Euro (20% dei ricavi) crescono del 52% rispetto al primo trimestre 2003 a fronte dell’ampliamento del perimetro di consolidamento e delle sinergie derivate dall’integrazione delle attività acquisite durante l’esercizio 2003. La crescita rispetto al trimestre precedente è del 4%.

Tale area di business si conferma come la seconda fonte di ricavi di Tiscali e fortemente sinergica con l’area consumer. I ricavi da servizi voce, pari a 20,9 milioni di Euro (8% dei ricavi) crescono del 34% rispetto al primo trimestre 2003 e sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente. L’evoluzione del fatturato dai servizi voce è dovuta oltre che alla crescita organica, alla crescita esterna generata dall’acquisizione di npower nel Regno Unito consolidata a partire dal secondo semestre 2003. I ricavi da portale, pari 11,4 milioni di Euro (4% dei ricavi) sono in leggera contrazione (-5%) sia rispetto al primo trimestre 2003 che al quarto trimestre 2003 (-8%).

Il risultato riflette gli effetti della rinuncia alla vendita di spazi pubblicitari legati ai cosiddetti “dialler” (i sistemi di connessione a Internet su numeri a tariffazione maggiorata nascosti dietro banner pubblicitari, che molto spesso generano aumenti incontrollati delle spese di connessione). Tale scelta rappresenta un deciso e importante intervento di Tiscali sul fronte della sicurezza e tutela dei propri utenti. Nel primo trimestre 2004, Tiscali si conferma come una delle principali web properties europee, con oltre 19 milioni di visitatori unici nel marzo 2004, in crescita del 30% rispetto a marzo 2003. La forte crescita degli utenti ADSL – per la maggior parte in modalità wholesale – ha un impatto sul Gross Margin, nel trimestre pari a 127,6 milioni di Euro, che presenta un’incidenza sul fatturato pari al 48%, con un incremento del 21% rispetto al gross margin del primo trimestre 2003 (incidenza 50% del fatturato) e sostanzialmente stabile rispetto al dato registrato nel trimestre precedente (51%). Il maggior peso di clienti ADSL in modalità unbundling, coerentemente con il piano strategico porterà, già dal secondo trimestre, ad un significativo miglioramento del gross margin del Gruppo.

Performance operativa

Riduzione dell’incidenza dei costi operativi sul fatturato. I costi operativi, pari a 103,7 milioni di Euro, presentano un’incidenza percentuale sui ricavi in diminuzione dal 42% al 39% rispetto al primo trimestre 2003, pur crescendo in valore assoluto (+15%). In valore assoluto essi sono in leggera crescita anche rispetto al trimestre precedente (+3%) ma diminuiscono di un punto percentuale sui ricavi (39% vs 40%). La crescita rispetto al primo trimestre 2003 è principalmente dovuta ad un incremento dei costi di marketing in funzione della crescita dei ricavi. I costi operativi sono così suddivisi:

I costi di marketing, pari a 40,5 milioni di Euro (incidenza 15% dei ricavi) aumentano in valore assoluto del 26% rispetto al primo trimestre 2003 (incidenza 15% dei ricavi) e dell’8% rispetto al quarto trimestre 2003 (incidenza 15% dei ricavi). I costi di marketing si sono mossi sostanzialmente in linea con il fatturato. I costi del personale, pari 37,1 milioni di Euro (incidenza 14% dei ricavi), aumentano in valore assoluto del 10% rispetto al primo trimestre 2003 (incidenza 16% dei ricavi) e rimangono sostanzialmente stabili rispetto al trimestre precedente (incidenza 15% dei ricavi).

I costi generali, pari a 26,1 milioni di Euro (incidenza 10% dei ricavi) aumentano in valore assoluto del 9% rispetto al primo trimestre 2003 (incidenza 11% dei ricavi) e del 2% rispetto al trimestre precedente con un’incidenza sui ricavi del 10%. Le efficienze ottenute negli esercizi precedenti hanno permesso di raggiungere una struttura di costi operativi efficace, in grado di supportare la crescita del Gruppo. L’EBITDA è positivo per 23,9 milioni di Euro (8,9% del fatturato), in crescita del 53% rispetto al dato registrato nel primo trimestre 2003, pari a 15,6 milioni di Euro (7,6% del fatturato).

L’EBITDA risulta in flessione rispetto al dato del quarto trimestre 2003, pari a 27,6 milioni di Euro a causa del momentaneo peggioramento del gross margin spiegabile con la forte crescita degli utenti ADSL principalmente in modalità wholesale. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali e gli accantonamenti sono stati pari a 51,1 milioni di Euro in contrazione rispetto agli 81,8 milioni di Euro registrati nel primo trimestre 2003 e a 105,3 milioni di Euro del trimestre precedente. Si evidenziano ammortamenti di beni materiali per 19,3 milioni di Euro e di beni immateriali per 30,1 milioni di Euro, di cui 14,3 milioni di Euro relativi all’ammortamento della differenza da consolidamento (‘goodwill’).

La perdita a livello operativo (EBIT) è pari a 27,2 milioni di Euro, in netto miglioramento (+59%) rispetto al risultato negativo per 66,2 milioni di Euro registrato nel primo trimestre 2003 e più che dimezzata (+65%) rispetto al risultato del trimestre precedente. La perdita lorda ante imposte nel periodo si è attestata a 51,8 milioni di Euro, in forte miglioramento (+39%) rispetto alla perdita registrata nel primo trimestre 2003, pari a 85,3 milioni di Euro e +35% rispetto alla perdita lorda del trimestre precedente pari a 80,3 milioni di Euro. Gli investimenti nel primo trimestre 2004 sono stati pari a 27,5 milioni di Euro, di cui circa 20,2 milioni di Euro imputabili a investimenti materiali e 7,2 milioni di Euro in investimenti in beni immateriali. 12 milioni di Euro sono relativi agli investimenti per l’implementazione dell’infrastruttura necessaria all’offerta ADSL in modalità ULL in Olanda, Francia e Italia.

Risorse finanziarie e indebitamento

Il consumo di cassa nel trimestre si attesta a 58,6 milioni di Euro, con un trend decrescente nei primi tre mesi dell’esercizio. Esso è stato infatti pari a circa 25 milioni di Euro nel mese di gennaio 2004, a circa 20 milioni di Euro nel mese di febbraio 2004 e circa 14 milioni di Euro nel mese di marzo 2004. Al 31 marzo 2004 il Gruppo Tiscali può contare su disponibilità finanziarie pari a 253,7 milioni di Euro, mentre la posizione finanziaria netta è negativa per 341,1 milioni di Euro.

LA REAZIONE DEL MERCATO, IL GIORNO DOPO

Amplia sensibilmente le perdite in borsa Tiscali aggiornando per l’ennesima volta i minimi dell’anno all’indomani di una trimestrale grosso modo in linea con le attese, ma che non ha fatto chiarezza sulla situazione finanziaria del gruppo. “Non è aumentata la visibilità sul discorso della flessibilità finanziaria, non c’è un timing sull’aumento di capitale e non si chiarisce se a questo seguiranno altre operazioni come ad esempio un placement”, ha detto un analista.

L’Isp cagliaritano ha comunicato ieri che “in data da definirsi” convocherà l’assemblea per approvare un aumento di capitale di Tiscali spa secondo quanto previsto dalla legge Vietti “per dotare il gruppo Tiscali di ulteriore flessibilità finanziaria nell’accesso a fonti di finanziamento disponibili sul mercato dei capitali”.

Tra gli analisti sembra esserci la convinzione che questo aumento di capitale sarà di fatto uno strumento in più nelle mani del management per aumentare la flessiblità finanziaria ma la scarsa chiarezza sui tempi e i termini del suo utilizzo aumenta l’incertezza della posizione finanziaria del gruppo. “Il titolo è penalizzato dal fatto che non hanno dato nessuna idea di come si rifinanzieranno”, ha detto un altro analista che ha chiesto di non essere citato. “Dal punto di vista operativo, mi sembra che la società sia ragionevolmente promettente. Gli obiettivi indicati sono raggiungibili”.

Nel corso di una conference call questa mattina il direttore finanziario Massimo Cristofori a chi gli domandava sulla distruzione di cassa nel mese di aprile si è limitato a dire che “il cash burn nel secondo trimestre sarà inferiore a quello del primo trimestre”. La distruzione di cassa dei primi tre mesi del 2004 è stata di 58,6 milioni di euro in peggioramento rispetto ai 45 milioni del quarto trimestre 2003. Intorno alle 12,30 Tiscali è il peggior tech dello stoxx europeo (-2% circa) e cede il 7% circa a 3,71 euro.