*Cumberland Advisors. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – Il presidente della Fed di New
York Timothy Geithner presto
affronterà la conferma, da
parte del Senato, della propria
nomina a successore di Hank
Paulson. Qui di seguito presentiamo
sei domande che i senatori
dovrebbero rivolgere al futuro
segretario del Tesoro.
1. New York è l’unica delle 12
banche regionali della Fed ad essere
membro votante permanente
al Fomc (Federal Open
Market Committee). Le altre 11
banche, invece, vanno a rotazione,
e solo 4 di loro possono votare.
Dottor Geithner non si tratta
di un sistema obsoleto? C’è davvero
bisogno di avere 12 banche
regionali, oggi che i pagamenti
sono in gran parte elettronici?
Dovremmo forse avere un numero
inferiore di Fed regionali?
2. In qualità di presidente della
Fed lei era coinvolto nelle fusioni
di Countrywide, Merrill Lynch le
cui attività facevano capo alla
sua supervisione. Non sono fallite.
Anche Lehman Brothers era
un’istituzione di primaria importanza
ed è fallita. Perché Lehmane
non le altre tre? Nei sei mesi
successivi a Bear Stearns, la
Fed di New York faceva prestiti a
Lehmane usava il portafoglio della
Fed per garantire i depositi
overnight con Lehman. Durante
quel periodo non era in grado di
indagare su Lehman per vedere
se poteva evitare la bancarotta?
Era questa una responsabilità
della Fed. E nel caso lo fosse stata,
ha fallito?
3. Durante il weekend del fallimento
di Lehman lei e i suoi colleghi
avete affrontato tre società
in crisi: Merrill Lynch, Lehman
Brothers e Aig. Merrill e Aig ce
l’hanno fatta. Avete mai pensato
al contagio che avrebbe potuto seguire
il fallimento di Lehman? In
caso positivo, perché l’avete permesso?
In caso negativo, di quale
informazione non eravate a conoscenza
che avrebbe potuto evitare
il crac?
4. Barron’s e altri hanno scritto
che la Fed ha «creato linee speciali
per gli uffici di Londra per i più
importanti istituti americani dopo
che la Boe tagliò i prestiti a
breve a loro rivolti». La Banca di
Inghilterra ha agito in questo modo
perché «Lehman ha rimpatriato
8 miliardi di dollari a New
York da Londra prima della sua
bancarotta». Dottor Geithner: cosa
erano questi 8 miliardi e dove
sono andati? La Fed di New York
lo sapeva?
5. La lista degli istituti di primaria
importanza (primary dealers)
stabilita dal Tesoro oggi è di 16
membri. Non si tratta forse di
una lista obsoleta? Più della metà
appartengono a istituzioni straniere
con base a Londra, Parigi e
Tokyo. La supervisione di queste
società non è di competenza della
Fed, ma della Boe, della Banca
di Francia e della Banca del Giappone.
Quali cambiamenti raccomanda
in alternativa al potenziamento
della Federal Reserve?
6. Forse lei può aiutare questo
Congresso a recuperare consenso.
Abbiamo visto i risultati dello
scandalo del senatore Stevens. Il
presidente del Banking Committee
e sua moglie hanno ottenuto
due mutui personali nell’ambito
del programma Countrywide Vip
Program. Il senatore Dodd ha
detto che si tratta di un «non-problema». Che cosa raccomanda al
Congresso? C’è differenza tra il
comportamento di Dodd e quello
del board di Aig che hanno fatto
festa dopo aver ottenuto la loro
buonuscita?
Dottor Geithner, per favore consideri
che il mercato americano
vale oggi il 59% del Pil americano.
Il rendimento sui T-bond è vicino
allo zero. L’indice di volatilità
(Vix) è quattro volte superiore
all’anno scorso. Gli spread sui
corporate bond non sono mai stati
così elevati. Il deficit federale
supererà 1 trillione di dollari. La
Fed ha triplicato il deficit del suo
bilancio negli ultimi mesi. Noi riteniamo
che la corretta combinazione
di una politica fiscale e di
una politica monetaria potrebbe
trasformare questa seria recessione
e evitare la deflazione.
Lei
raccomanderebbe un deficit da 2
trilioni di dollari se necessario?
Noi stiamo investendo sulle basi
di questa premessa. Crediamo
che il Tesoro e la Fed hanno il potere
di stampare moneta. È sicuro
di essere all’altezza della sua
prossima nomina? Se sì, ci dica
perché e come. Se no, non ci resta
che vendere tutto e trasferirci
in una caverna con acqua e cibo.
In occasione della Festa del Ringraziamento,
ricordiamoci di chi
è «a rischio cibo». Il Dipartimento
statunitense dell’Agricoltura stima
che il loro numero è pari a 36
milioni di americani, il 12% della
popolazione.
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