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Roma – Dopo la manovra di luglio e quella di agosto, l’Italia rischia la manovra tris. “Continuiamo a ritenere che l’Italia non raggiungera’ il pareggio di bilancio nel 2013, sulla stessa linea il Fondo Monetario Intenazionale”, scrive Fabio Fois, economista di Barclays Capital.
Fois sottolinea come sui saldi della manovra peserà la revisione al ribasso sulla crescita che sara’ oggi comunicata dal Tesoro per gli anni 2011-12-13. “Riteniamo che entro un paio di settimane saranno annunciate entro 2 settimane. Secondo noi, il governo deve trovare altri 9-10 miliardi di euro”, conclude l’economista di Barclays.
Intanto è iniziato alle 9,35 il Consiglio dei ministri sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), che ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia lungo l’intero arco previsivo dal 2011 al 2014. Alla riunione non ha partecipato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, “in viaggio per Washington” dove parteciperà ai lavori del Fondo monetario internazionale, secondo quanto riferisce il suo portavoce.
Il Tesoro ha di fatto rivisto al ribasso le stime della crescita italiana per il prossimo triennio. Il Pil crescerà quest’anno dello 0,7%, dello 0,6% l’anno prossimo e dello 0,9% nel 2013. Nel 2014 il Pil crescerà del’1,2%. Sono le nuove stime macroeconomiche sulla crescita dell’economia italiana contenute nella nota di aggiornamento al Def approvata dal Consiglio dei ministri e che taglia le precedenti previsioni dello scorso aprile. Le vecchie stime vedevano una crescita del Pil quest’anno dell’1,1%, dell’1,3% l’anno prossimo e dell’1,5% nel 2013.
Il deficit/pil italiano alla luce della nuova correzione dei conti contenuta nella manovra bis sarà al 3,9% quest’anno, all’1,6% nel 2012, fino al pareggio di bilancio nel 2013 (0,1%). E’ quanto prevede il Documento di economia e finanza. Nel 2014 ci sarà un surplus allo 0,2%. Il vecchio percorso di rientro del disavanzo prevedeva un indebitamento in rapporto al Pil al 3,9% quest’anno, al 2,7% l’anno prossimo e all’1,5% nel 2013 per arrivare al pareggio di bilancio nel 2014 con lo 0,2%.