I dati delle chiamate effettuate con i cellulari dai terroristi della tragedia dell’11 marzo a Madrid sono stati cruciali nelle indagini della polizia. Attraverso le chiamate è stato infatti possibile ricostruire i movimenti degli autori della strage nella settimana precedente gli attentati. In altre parole la battaglia contro il terrorismo internazionale, scrive oggi El País, si combatte nel campo delle comunicazioni.
Il quotidiano spagnolo annuncia infatti l’intenzione del governo ad aumentare i controlli dei dati delle chiamate da cellulare. Le autorità di Madrid potrebbero arrivare a imporre ai gestori di telefonia mobile di conservare per almeno un anno i dati delle chiamate da telefonino, registrando orario, localizzazione della chiamata e destinatario.
La polizia spagnola, prosegue il quotidiano, ha chiesto al ministero dell’Interno di porre fine all’anonimato degli utenti della telefonia mobile che usano le schede di ricarica pre-pagate acquistate in Spagna. In particolare, viene ricordato, gli attentatori della strage dei treni dell’11 marzo a Madrid, avevano usato proprio schede pre-pagate anonime per comunicare tra loro e per attivare l’esplosivo.
Dei 39 milioni di utenti di telefonia mobile in Spagna, precisa il quotidiano, 15 milioni hanno un contratto mentre gli altri 24 hanno optato per il sistema di ricariche pre-pagate, proprio come avevano scelto di fare gli attentatori. In particolare, di questi 24 milioni di utenti, il 30 per cento avrebbe fornito la propria identità agli operatori di telefonia mobile per partecipare a qualche promozione, ma circa 16 milioni di utilizzatori continuano a restare completamente anonimi. In Europa, solo la Svezia avrebbe finora imposto l’identificazione degli acquirenti sia di telefonini sia di carte pre-pagate.
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