Roma – In Louisiana la grande alluvione é cominciata. In Mississippi la si attende a giorni, a ore. Nel tentativo di far decrescere il livello dell’acqua del Mississippi, le autorità della Lousiana hanno aperto altre chiuse che sono a monte di New Orleans e Baton Rouge, e ha avuto così inizio un’alluvione che, per quanto annunciata, è destinata a protrarsi per settimane.
Gli esperti hanno valutato che, per effetto dell’apertura delle chiuse, centinaia di chilometri quadrati di campi coltivati finiranno sott’acqua, così come molti insediamenti urbani rurali. Ma dovrebbero essere risparmiate le grandi città, ed evitati così disastri analoghi a quelli seguito all’uragano Katrina nel 2005.
La popolazione di molte contee ‘cajun’ della Louisiana ha già ricevuto un apposito ordine di evacuazione, e sono state circa 25mila le persone già costrette a lasciare le loro case. Altrettante, se non di più, riceveranno analogo ordine nei prossimi giorni, sia in louisiana, sia in Mississippi.
La più grande delle chiuse interessate dalla piena del Mississippi, quella di Morganza, in Louisiana, è stata aperta nella notte. I tecnici in mattinata hanno aperto altre due porte, procedendo con il piano di “allagamenti articiali” che prevede di ‘liberare’ le acque del fiume in modo graduale per abbassare il livello di almeno una decina di centimetri, ed evitare così che gli argini del fiume rischino di tracimare in corrispondenza di New Orleans.
Erano 40 anni che la diga di Morganza non veniva aperta. La sua apertura ha provocato come una cascata di rara intensità, che ha cominciato ad allagare i terreni circostanti. L’acqua secondo gli esperti dovrebbe raggiungere in breve tempo il bacino di Atchafalaya, distante una trentina di chilometri a sud, per poi proseguire verso la piccola città di Morgan City. La permanenza delle acque nelle case e nei campi durerà per settimane.