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Terremoto a Roma: ci sono state gia’ 22 scosse, ma nessuna nella capitale

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ROMA – Ci sono gia’ state 22 scosse di terremoto in Italia oggi mercoledi’ 11 maggio e la giornata e’ appena a meta’. Ma nessuna e’ stata quel devastante fenomeno sismico che, secondo la leggenda urbana, dovrebbe radere al suolo Roma.

I sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono impegnati al 100% per cercare di smantellare il mito secondo cui oggi Roma sara’ distrutta da un terribile terremoto. “Non c’e’ modo di predirre quando un terremoto si verifica” dicono gli scienziati italiani, “e 22 scosse nell’arco di una mezza giornata sono un tasso sismico perfettamente normale per un paese con la struttura geologica dell’Italia”.

Nonostante gli sforzi delle autorita’ (non tutte) per calmare l’ansia e la psicosi al livello di fobia generale dei cittadini romani, la realta’ e’ che la Citta’ Eterna appare alle 13 mezza vuota, totalmente inanimata. Soprattutto nel centro storico il traffico e’ ridotto ai minimi termini, pochi passanti in strada, sembra il giorno di Ferragosto per quanta poca gente circola. Inoltre, molte sarrande di negozi, visibilmente chiuse. E sono decine di migliaia i romani, senza dare troppo nell’occhio, che hanno trovato una qualsiasi scusa per andare fuori porta.

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E’ ormai arrivato il ‘giorno x’, quel fatidico 11 maggio nel quale, secondo una leggenda nata e volata su Internet, la capitale sarà colpita da un violentissimo terremoto e della città non rimarrà pietra su pietra.

Nonostante il totale scetticismo degli scienziati, ribadito anche alle nostre telecamere, la psicosi non si arresta. Basta digitare su Google le poche e vaghe lettere ‘terr’ che l’algoritmo genera automaticamente quello che, non solo sulla Rete, è diventato da tempo un tormentone: ‘terremoto Roma 2011’, tre parole che sul motore di ricerca danno 9 milioni di pagine. Link cliccatissimi da mesi (una pagina anche su Facebook: ‘Terremoto a Roma forse’), soprattutto dagli abitanti della capitale, molti dei quali (ma la creduloneria magari è solo una scusa) per oggi hanno organizzato una gita fuori porta per non assistere da protagonisti alla devastazione della Città Eterna. La voce messa in giro è questa: il noto ma dimenticato studioso di terremoti Raffaele Bendandi avrebbe previsto per oggi un sisma devastante con epicentro proprio a Roma. Ma molti romani reagiscono naturalmente anche con ironia.

Bendandi (1893-1979, nato e morto a Faenza, pianura romagnola, dove ciclicamente la terra trema e può far paura), da autodidatta si appassiona all’astrofisica e si convince del fatto che sia possibile prevedere i terremoti conoscendo a priori la posizione di alcuni astri. Nell’ottobre 1914 sul suo taccuino scribacchia quasi per caso una data, ’13 gennaio 1915′, e un luogo, ‘Italia’. Quel giorno un terremoto di magnitudo 7.0 devasta la conca del Fucino. Bendandi diventa quasi una celebrità, “l’uomo che prevede i terremoti”. Per anni compila pagine e pagine zeppe di calcoli e appunti, non solo sulla Penisola: alcuni eventi previsti con successo, anche se non con precise località.

“Tra le date del 2011 non c’è assolutamente quella dell’11 maggio, c’è però l’11 marzo, quando il terremoto ha devastato il Giappone, ma pensiamo che non fosse una previsione, quanto un appunto sulle macchie solari. Abbiamo fatto l’impossibile per capire come e da chi questa bufala metropolitana sia partita, ma non ci siamo riusciti”, ha spiegato più e più volte Paola Lagorio, presidente dell’istituzione culturale ‘La Bendandiana’, che a Faenza gestisce l’osservatorio geofisico comunale ‘Raffale Bendandi’.

Sarà per l’11 che richiama alla mente la coincidenza di drammatici eventi legati a quel numero (l’attacco alle Torri gemelle, la strage alla stazione Atocha di Madrid, il recente terremoto in Giappone appunto), ma sul web la frottola è corsa veloce, tanto che per far fronte alle troppe richieste di informazioni anche l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e la Protezione civile hanno inserito in primo piano sui propri siti una serie di risposte a domande frequenti sull’argomento.

Il coro degli scienziati è univoco: impossibile prevedere terremoti “allo stato attuale delle cose”. “Ogni anno abbiamo in Italia oltre 10 mila terremoti registrati dai sismografi, quindi è probabile che domani si sarà qualche piccola scossa nel nostro Paese. Ma questo non significherebbe nulla” sottolinea il professor Mauro Dolce, responsabile dell’ufficio rischio sismico e vulcanico della Protezione civile. Eppure da giorni i centralini della protezione civile e le caselle di posta elettronica sono intasate da richieste di chiarimenti sulla data di domani. Roma in particolare “non si trova al centro di una zona sismica”. E’ vero che parte del Colosseo venne giù per una scossa sismica verso il 500 dopo Cristo, ma dall’anno Mille i due terremoti più forti sono stati nel 1349 e nel 1703, entrambi del settimo-ottavo grado della scala Mercalli, con danni lievi/moderati. Per il resto scosse di intensità nulla o modesta.

Oggi Roma nulla ha da temere, quindi. Con la benedizione degli scienziati e dello stesso Bendandi che sui suoi appunti ha lasciato altre due date, nelle quali si verificherà un allineamento planetario uguale a quello che ci fu quando si ritiene sia scomparsa la mitica civiltà di Atlantide. Un bel grattacapo, ma non per noi, visto che parliamo degli anni 2521 e 2761.