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Tensioni nel mercato: costo per finanziarsi in dollari al top da 5 mesi

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro ieri i mercati azionari hanno chiuso in calo, nonostante il recupero temporaneo nel pomeriggio che aveva portato i listini in territorio positivo.

In lieve calo gli spread di Spagna e Italia vs Germania sul tratto decennale.

La partenza in forte rialzo dello spread spagnolo aveva indotto il premier spagnolo Rajoy ha richiedere all’Europa di agire per aiutare i paesi a sostenere il proprio debito, avvertendo della serietà del rischio che la Spagna non fosse più a collocare i propri titoli se non a “tassi astronomici”. Ricordiamo che in apertura lo spread spagnolo era salito al nuovo record oltre i 500 pb, mentre questa mattina si colloca intorno ai 480pb.

Buona l’accoglienza degli investitori al collocamento del titolo decennale tedesco di 4,107Mld€ con rendimento medio al minimo storico dell’1,47% e bid-to-cover pari a circa 1,23, in miglioramento rispetto l’asta precedente.

Il governatore della Bce Draghi ha dichiarato che la Bce vuole che la Grecia resti all’interno dell’area Euro, anche se ammette che tocca ad altri decidere.

La Bce ha annunciato che temporaneamente interromperà i finanziamenti ad alcune banche greche che non rispettano i criteri di capitalizzazione allo scopo di limitare i propri rischi, lasciandole dipendenti dalla banca centrale greca che ha a disposizione un fondo speciale per tali eventualità. Una volta che il processo di ricapitalizzazione sarà concluso, tali banche riacquisteranno l’accesso alle operazioni di rifinanziamento standard. La data delle prossime elezioni greche dovrebbe essere il 17 giugno.

Con riferimento all’Italia, il Fmi ha dichiarato che il nostro paese sta andando nella giusta direzione ma adesso occorre fare di più sulla crescita.

Il governatore della BoE, King, ha dichiarato che i propri membri sono preparati per i pericoli derivanti dalla crisi del debito europeo. La banca centrale inglese ha inoltre abbassato le stime sulla crescita.

Questa mattina il Pil spagnolo del primo trimestre è risultato in linea con le attese di mercato (-0,3% t/t e -0,4% a/a), entrando ufficialmente in recessione tecnica poiché ha registrato il secondo calo trimestrale consecutivo (-0,3% t/t anche nel quarto trimestre).

Questa mattina gli spread sono piuttosto stabili e le borse leggermente negative.

Segnaliamo che il costo per finanziarsi in dollari ad 1 anno (misurato dal cross-currency basis swap), ossia il tasso che le banche pagano per convertire i pagamenti da euro a dollari, sta salendo ai massimi da 5 mesi, segnalando tensioni sottostanti nel mercato.

Negli Usa prosegue il calo dell’indice S&P500 che ieri ha registrato la quarta seduta consecutiva in negativo avvicinandosi sempre di più alla soglia psicologica dei 1300 punti. Il calo continua ancora ad essere guidato dai settori finanziario e materie prime penalizzati dai timori che un deteriorarsi della crisi nell’area Euro possa destabilizzare la crescita globale.

Timori sulla situazione oltreoceano sono stati evidenziati anche dai membri Fed nell’ultima riunione del 25 aprile, stando a quanto emerge dalle minute pubblicate ieri. Nonostante siano state confermate le prospettive di un’economia Usa in espansione a ritmo moderato, i membri del FOMC ritengono che le tensioni sui mercati finanziari legati alla situazione in Europa continuano a porre significativi rischi al ribasso. Diversi membri, inoltre, si sono dichiarati a favore dell’implementazione di nuove misure di stimolo qualora “l’economia dovesse perdere slancio o i rischi al ribasso sulle previsioni diventino sufficientemente grandi”.

In Asia questa notte è risultato migliore delle attese il pil giapponese del primo trimestre cresciuto del 4,1% annualizzato dal precedente 0,1%. In crescita anche il pil di Singapore anche se il ministro del commercio ha avvertito che il recupero è fragile e sono presenti elevati rischi al ribasso sulla crescita. I dati sulla crescita hanno favorito i listini azionari asiatici che hanno chiuso in lieve rialzo.

Valute: il dollaro prosegue l’apprezzamento vs euro anche se sembra aver trovato un supporto di breve periodo a 1,2680, poco sopra i minimi di gennaio che costituiscono il supporto principale a 1,2625. La resistenza si colloca presso 1,28.

Lo yen vs euro si colloca poco al di sopra del supporto collocato presso 101,90-102, mentre vs dollaro il cross resta al di sotto della resistenza 80,60. Sterlina in lieve deprezzamento vs euro dopo il report di ieri della Boe.

Materie Prime: ancora un calo per l’indice GSCI ER anche se stavolta l’andamento tra le varie componenti è stato misto. Prosegue il ribasso del Brent (-0,5%) che questa mattina si attesta sotto i 110$/b. In controtendenza il gas naturale Usa (+4,7%) grazie alle temperature più miti della media che ne aumentano la domanda. Prosegue il calo dei metalli preziosi con l’argento (-3,2%) che ha registrato la performance peggiore. In calo anche i metalli industriali, mentre hanno chiuso in rialzo la maggior parte degli agricoli.

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