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TELECOM USA: DOVE FARE SHOPPING NEL 2002

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L’anno prossimo coloro che investono in titoli del comparto telecomunicazioni dovrebbero scegliere tra le “baby bell” e i grandi nomi del settore.

Secondo William Whyman, presidente della societa’ di ricerca The Precursor Group, e’ infatti controproducente investire contemporaneamente nei leader di mercato e nei loro concorrenti.

Dovendo scegliere, poi, la preferenza va alle “baby bell”, le societa’ minori che stanno trasformando l’intera industria.

Gli analisti, infatti, pensano che entro la fine del 2002 le “baby bell” – che ora offrono servizi a lunga distanza solo in alcuni stati americani – otterranno il permesso di coprire l’intero territorio USA, acquisendo milioni di clienti e togliendo quote di mercato agli attuali giganti.

Le societa’ meglio posizionate: il leader della telefonia locale e wireless Verizon (VZ – Nyse) e la numero due BellSouth (BLS – Nyse), seguite da
SBC Communications (SBC – Nyse) e Qwest Communications (Q – Nyse).

Gli analisti, quindi, sconsigliano nomi quali AT&T (T – Nyse) e Sprint (FON – Nyse) – ma riservano particolare attenzione alle loro sezioni di telefonia mobile AT&T Wireless(AWE – Nyse) e Sprint PCS(PCS – Nyse), che continuano a registrare una buona crescita nonostante il rallentamento economico.

Uno dei leader delle telecomunicazioni che secondo gli analisti si distanzia dal gruppo e’ WorldCom (WCOM – Nasdaq).
Drake Johnstone di Davenport & Co. pensa ad esempio che questa societa’ sia meno esposta di altre ai servizi di lunga distanza, mira ai clienti aziendali (piu’ remunerativi) e opera la rete piu’ completa, sebbene il titolo, a parere di Paul Wright, della societa’ di fondi comuni Loomis & Sayles, sia troppo caro a $15.

Gli analisti sconsigliano anche le nuove venute, quelle societa’ indipendenti della telefonia locale che schiacciate dalle “baby bell” stanno cercando di sopravvivere.

Le eccezioni in questo settore potrebbero essere Time Warner Telecom (TWTC – Nasdaq) e Allegiance Telecom (ALGX – Nasdaq), entrambe guidate da un solido management.

Stessi problemi, su scala ingrandita, anche per i fornitori del servizio della prossima generazione, ad esempio Level 3 Communications (LVLT – Nasdaq) e Global Crossing (GX – Nyse), che secondo Wright hanno enormi reti poco trafficate e servizi poco remunerativi.

Da evitare nel 2002 anche le societa’ delle infrastrutture per le telecomunicazioni poiche’ secondo la societa’ di ricerca RHK la spesa per le apparecchiature, scesa quest’anno del 28% da $92 miliardi a $66 miliardi, dovrebbe calare di un ulteriore 20% a $53 miliardi.

Jim Kedersha, analista di Adams Harkness & Hill, sconsiglia Nortel Networks (NT – Nyse), Lucent Technologies (LU – Nyse) e JDS Uniphase(JDSU – Nasdaq).

Interessanti, invece, nel comparto delle infrastrutture, le societa’ che offrono apparecchiature per video via cavo, ad esempio Concurrent Computer (CCUR – Nasdaq) e SeaChange International (SEAC – Nasdaq), le societa’ per le reti ethernet – Foundry Networks (FDRY – Nasdaq) e Extreme Networks (EXTR – Nasdaq) e la societa’ di infrastrutture usate Somera Communications (SMRA – Nasdaq).

Da non dimenticare, poi, che la spesa dovrebbe aumentare nel settore wireless, a beneficio sia dei produttori di telefoni Nokia (NOK – Nyse) ed Ericsson (ERICY – Nasdaq) che delle societa’ delle reti.

John Bensche di Lehman Brothers suggerisce quindi SpectraSite Holdings (SITE – Nasdaq), American Tower (AMT – Nyse) e SBA Communications (SBAC – Nasdaq).