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Telecom Italia: Vodafone prepara l’assalto

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MILANO (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro tasso decennale tedesco nuovamente in rialzo questa mattina in prossimità dell’1,75%, dopo il temporaneo calo di ieri, una giornata senza spunti di rilievo soprattutto sul fronte macro. In rialzo questa mattina il tasso dell’analogo Btp decennale mentre invece in direzione opposta i bond portoghesi. Questi ultimi hanno beneficiato ieri del buon esito dell’operazione di concambio che ha interessato bond 2014-2015 vs bond 2017-2018 per un importo di oltre 6,5Mld€.

In questo modo il Portogallo ha alleggerito di circa il 25% le scadenze di bond previste dei prossimi due anni pari a circa 27Mld€. Sul fronte macro la giornata si è aperta con indicazioni ancora positive da parte di importanti indicatori anticipatori: il Pmi servizi spagnolo di novembre è risultato ampiamente superiore alle attese. Nella stessa direzione l’analogo Pmi tedesco mentre invece in senso opposto quello francese e soprattutto quello italiano, al minimo da giugno. Sul fronte emissioni, attesa oggi la riapertura fino a 4Mld€ del titolo tedesco a 5 anni. Negli Usa questa mattina il tasso decennale continua a stazionare in prossimità del 2,80%.

Il focus è soprattutto sui dati sul mercato del lavoro di venerdì. L’indice ADP in pubblicazione oggi rappresenta però già un buon “antipasto”. Inoltre importante sarà anche verificare l’andamento dell’indice ISM non manifatturiero di novembre. Nel frattempo continuano sempre molto copiose le emissioni corporate. Ieri oltre a quella di Johnson&Johnson (3,5Mld$), vi è stata anche quella di Microsoft che ha collocato un totale di 8Mld$ di bond di cui circa la metà in euro. Si tratta della più grande emissione combinata (euro+dollari) in più di un decennio.

Si tratta inoltre della più grande emissione di titoli in euro da parte di Microsoft, dopo la prima dello scorso aprile, al fine di beneficiare del posizionamento dei tassi Euro su livelli inferiori a quelli Usa su scadenze a medio/lungo termine. In base ai dati riportati da Dealogic, da inizio anno le emissioni di aziende investment grade negli Usa hanno raggiunto il livello record di circa 1070 Mld$. Le aziende non europee inoltre stanno emettendo un ammontare record di bond denominati in euro (circa 90Mld$ in base sempre ai dati di Dealogic), per sfruttare le favorevoli condizioni di tasso.

Sul fronte Fed da segnalare le dichiarazioni di Williams, membro Fed non votante, favorevole all’ipotesi di riduzione del tasso sulle riserve in eccesso, attualmente allo 0,25%. Nel frattempo comincia ad aumentare il numero degli analisti favorevoli all’ipotesi di tapering anticipato: in tal senso ad esempio JPMorgan, secondo cui il tapering potrebbe partire a gennaio con conclusione nell’arco del terzo trimestre 2014.

Valute: l’euro ieri ha ritoccato quota 1,36, posizionandosi questa mattina nuovamente al di sotto. Gli operatori sono in attesa dei due appuntamenti importanti della settimana ossia la Bce di giovedì ed i dati sul mercato del lavoro Usa di venerdì. Se si osserva il differenziale dei tassi ad un anno forward ad un anno Euro vs Usa, si nota un andamento divergente, potenziale indicazione di un deprezzamento a breve dell’euro. I due eventi citati son pertanto particolarmente importanti per decidere se la divergenza si ricomporrà o meno.

Nel breve l’area di resistenza è in prossimità di 1,36. Yen in apprezzamento generalizzato nella seduta di ieri probabilmente per effetto di copertura di posizioni in carry-trade vista la fase di risk-off sui mercati azionari. Il movimento maggiore di apprezzamento è infatti avvenuto nei confronti delle valute emergenti, mentre il cambio vs euro continua a stazionare in area 139, in prossimità dei massimi toccati ieri. La principale resistenza sull’euro/yen si colloca oggi a quota 140, mentre il primo livello di supporto si trova in area 138,70.

Durante la notte da segnalare il forte deprezzamento registrato dal dollaro australiano vs tutte le principali valute dopo il deludente dato sul PIL del terzo trimestre che ha alimentato le attese tra gli operatori di possibili nuove misure espansive da parte della RBA. Il cambio vs euro questa mattina ha superato nuovamente quota 1,50 andando a toccare i nuovi massimi dal maggio del 2010. Sul fronte emergente, da segnalare il deprezzamento del real, anche in questo caso a seguito di un dato sulla crescita del terzo trimestre che ha deluso le attese evidenziando la maggiore contrazione congiunturale dal 2009.

Commodity: seconda seduta consecutiva in crescita per l’indice generale GSCI ER che nella sessione di ieri ha toccato i livelli massimi da oltre un mese. L’indice ha beneficiato del marcato rialzo del settore energetico (+1,4%); il greggio è risultato infatti ancora positivo con il WTI (miglior materia prima della seduta) che ha registrato il maggior ritmo di crescita da settembre in scia ad alcune dichiarazioni della TransCanada secondo cui il prossimo mese partirà la costruzione della parte sud dell’oleodotto Keystone. Stesso andamento, sebbene meno marcato, per il Brent.

Al contrario, archiviano la sessione leggermente in negativo sia i metalli industriali che preziosi (-0,2% per entrambi) con l’oro che chiude intorno alla parità. Andamento divergente invece all’interno del comparto agricolo che riesce comunque a chiudere in positivo (+0,6%) grazie al rialzo del mais e del grano. Questa mattina ancora in evidenza il WTI, in rialzo di oltre l’1%.

Azionario: seduta di ieri in deciso calo per i listini europei che scontano i timori di un possibile tapering anticipato da parte della FED dopo i recenti dati macro Usa. I principali indici hanno infatti chiuso la seduta con cali di circa il 2% o superiori, registrando la peggiore seduta dallo scorso agosto, con volumi in forte rialzo rispetto alle giornate precedenti. A livello settoriale nessun comparto è stato risparmiato dalle vendite con i cali maggiori che hanno colpito i titoli industriali, in particolare le auto, ed il settore bancario. Il movimento, anche se molto brusco, rientra comunque in una normale fase di correzione dopo il forte rialzo messo a segno dal mercato azionario nei mesi di ottobre e novembre. La volatilità potrebbe però proseguire anche nelle prossime sedute alla luce del calendario di eventi molto ricco.

In Italia, il Ftsemib ha chiuso la seduta in linea con gli altri indici trainato nuovamente al ribasso dai titoli del comparto bancario ed Enel (-2,6%). In controtendenza solo alcuni titoli difensivi quali Terna (+0,5%) e Parmalat (+0,1%). In mattinata tentativo di rimbalzo per i listini europei. Negli Usa, terza seduta consecutiva in calo per i principali indici che sono comunque riusciti nelle ultime ore di contrattazione a recuperare leggermente dai minimi di seduta. I timori legati ad una riduzione del QE stanno spingendo gli operatori a prendere profitto considerati anche i livelli record raggiunti di recente. Il movimento di ieri è stato accompagnato da un balzo della volatilità con l’indice Vix salito quasi in prossimità del 15%, livello massimo da sei settimane.

A livello settoriale i comparti maggiormente colpiti sono stati risorse di base e finanziari, mentre in controtendenza troviamo utility, tecnologici ed energetici. Sul fronte emergente, seconda seduta consecutiva in calo per l’indice MSCI EM penalizzato da vendite generalizzate in tutte le principali aree. In forte calo soprattutto la borsa turca e quella brasiliana con l’indice Bovespa tornato sui livelli di fine agosto. Durante la notte andamento tendenzialmente negativo per le borse asiatiche con l’indice Nikkei che perde oltre il 2% in scia all’apprezzamento dello yen. In controtendenza il listino cinese.

INFORMAZIONI STAMPA SUI TITOLI

ALITALIA – L’A.D. delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti ha dichiarato che al momento la società non è interessata alla compagnia di bandiera italiana. Una simile dichiarazione è stata anche rilasciata dal direttore finanziario della compagnia aerea russa Aeroflot, che al Wall Street Journal ha dichiarato che la società non parteciperà all’aumento di capitale del gruppo italiano. Anche Ryanair non sarebbe interessata all’aumento di capitale di Alitalia ma avrebbe dato la disponibilità ad aiutare il gruppo nella ristrutturazione.

BANCO POPOLARE – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la società sarebbe intenzionata a cedere un consistente pacchetto di crediti definiti dal quotidiano “problematici” (1Mld€ circa) entro il primo semestre 2014.

CAMPARI – JP Morgan ha ridotto questa mattina il rating sul titolo della società portandolo a “neutral” dal precedente “overweight”.

ENI – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la ripresa della produzione di petrolio dal giacimento kazako del Kashagan potrebbe subire ulteriori ritardi con rischio di slittamento al 2015.

ERG – Secondo quanto riportato dalla stampa, la Guardia di Finanza avrebbe eseguito delle perquisizioni in alcune sedi del gruppo nell’ambito di una presunta frode fiscale da oltre 900Mln€. Successivamente la società ha dichiarato di ” aver sempre operato nel pieno rispetto delle leggi e delle normative vigenti e confida pertanto che verrà accertata la propria totale estraneità ai fatti oggetto dell’indagine”.

FIAT – La controllata Usa della società Chrysler ha immatricolato a novembre oltre 142mila vettura, in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (miglior novembre dal 2007); l’A.D. del gruppo italiano Sergio Marchionne ha prontamente dichiarato che i buoni risultati di Chrysler non influenzeranno le trattative con Veba in quanto “una rondine non fa primavera e la valutazione deve essere basata su un’aspettativa per il futuro”.

GENERALI – Gli analisti di Barclays hanno riportato in un report che “il 2014 sarà l’anno del Leone” ed hanno riavviato le coperture sull’azione; secondo quanto riportato dalla banca britannica, la compagnia assicurativa “offre un maggiore grado di concentrazione in un numero limitato di mercati selezionati in cui eccelle in termini di forza del marchio e nel posizionamento di mercato”. Generali ha inoltre prontamente smentito le indiscrezioni della stampa che ipotizzavano accuse di reato di frode da parte di magistrati tedeschi dichiarando di non aver ricevuto nessuna notifica da autorità tedesche.

TELECOM ITALIA – Secondo quanto riportato da Il Sole24Ore, Vodafone starebbe valutando la possibilità di acquistare la società che dovrebbe comunque cedere prima il business mobile di TIM per motivi di concorrenza.

GENERAL MOTORS – La società americana ha venduto in Usa nel mese di novembre oltre 212mila veicoli, in crescita del 13,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa; si tratta del miglior novembre dal 2007.

CITIGROUP, DEUTSCHE BANK, ROYAL BANK OF SCOTLAND, JP MORGAN, BARCLAYS – Secondo quanto riportato dalla CNBC, l’Antitrust dell’Unione Europea multerà le citate banche per aver manovrato intenzionalmente i tassi d’interesse yen Libor e Tibor.

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