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TEAM AMERICA: ALTRI SEGRETI DELLA DOW THEORY

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*Luciano Priori Friggi e’ responsabile del sito www.borsaplus.com

(WSI) – La discussione nata intorno all’attuale momento che stanno attraversando i mercati finanziari e’ finita per coinvolgere la stessa teoria di Dow. Non poteva essere altrimenti.

Sono ormai diversi mesi che il mercato non ha una direzione e la complicazione nasce dal fatto che in precedenza ci sono stati diversi mesi in cui invece una direzione si era affermata, senza tentennamenti, ed era al rialzo. In tutti i campi – quando si e’ nell’incertezza piu’ totale – si finisce in genere per tornare alle fonti del sapere che, nello specifico della disciplina, sono rappresentate dalla “Dow Theory”.

Questa volta a parlare e’ stato uno dei sacerdoti della teoria, Richard Russell, e su Barron’s, il piu’ importante settimanale americano di finanza e borsa. Cosa accadra’ dunque secondo Russell? La sua analisi a prima vista sembra inattaccabile in quanto basata rigidamente nell’applicazione della Dow Theory e in particolare sull’applicazione dei principi:

1) i due indici principali del Dow, l’ Industrials e il Transportation, devono confermarsi.

2) in borsa la “storia si ripete”.

Poiche’ la configurazione grafica vede una divergenza di un certo peso tra gli indici (vedi grafico a fondo pagina) – con il Transportation al rialzo e l’ Industrials in movimento lateral-ribassista (massimi decrescenti) – ne e’ scaturita la conclusione che esiste un pericolo reale che le borse scendano e anche pesantemente, come nel 1974.

Gia’ altri qui su Wall Street Italia (vedi gli articoli TEAM AMERICA: CATASTROFISTI E ORSI IN AGGUATO e le risposte di Alessandro Giannotti (Consultique) TEAM AMERICA: DOW THEORY, ECCO L’INTERPRETAZIONE, di Maurizio Milano (Banca Sella) TEAM AMERICA: IL 2005 SARA’ TORO O ORSO? e di Alessandro Magagnoli (Financial Trend Analysis)
TEAM AMERICA: CREDERE AI BOND O A GREENSPAN?
) hanno evidenziato alcune particolarita’ che non porterebbero alle conclusioni di Russell, vedi la frequenza con cui il Transportation ha anticipato i movimenti dell’ Industrials. A noi interessa invece approfondire, senza rubare troppo spazio, le motivazioni che stanno dietro alle argomentazioni di Russell e di altri ribassisti incalliti.

La loro impostazione vede l’applicazione rigida della Theory che si basa sulla definizione di Trend Primario (diversi anni) e Trend secondario (mesi). Ebbene per questi analisti il Trend primario al rialzo e’ terminato nel 2000 e ora siamo in pieno Downtrend o Trend primario al ribasso. Come spiegare allora il rialzo partito dall’ottobre 2002?

Con l’applicazione del criterio del Trend secondario questo rialzo e’ definito come una “Reazione secondaria” (“Secondary Reaction”) e l’attuale divergenza tra Transportation e Industrials segnerebbe il confine tra il termine del rally e l’inizio di una nuova ondata ribassista. Dunque, se si e’ seguaci della Dow Theory, o ci si adegua e si sposa la tesi dell’orso in agguato o se ne e’ fuori e ci si deve rivolgere ad altri approcci.

Poiche’ non ci piace l’idea di un lungo mercato orso in arrivo ma neppure quella di abbandonare l’approccio di Dow, proviamo a confutare la tesi di Russell e compagnia senza spostarci di un millimetro dalla stessa teoria, intendiamo quella originaria, non quella codificata dai seguaci. Ebbene, Dow riteneva che gli indici in questione fossero anzitutto un ottimo “barometro” dell’andamento del mondo degli affari (la borsa oltretutto, come si sa, tende ad anticipare le fasi del ciclo economico).

Dati i tempi (non c’erano ancora i computer) Dow, per semplicita’ di calcolo, nel codificare la composizione nei due indici si limito’ a pochi titoli. Oggi sarebbe d’accordo certamente nell’ampliare e di molto la loro composizione in modo da rappresentare nel modo migliore le due categorie degli industriali e dei trasporti. Cio’ in parte e’ accaduto (ad esempi. nel Dow Industrials ci sono da anni 30 titoli e anche qualche provenienza “anomala” come Microsoft e Intel, titoli del Nasdaq, ancora forse poco “old” per i criteri di selezione adottati in passato).

Se desideriamo che il “barometro” della situazione degli affari sia espressa da indici azionari possiamo oggi ricorrere ad altri indici che, forse, si prestano meglio di quelli del Dow alla bisogna. Senza comunque uscire dall’approccio o meglio dallo spirito della Dow Theory si possono usare sia come verifica ulteriore che come sostituzione il Nasdaq Industrials e il Nasdaq Transportation.

Ebbene questi due indici (vedi grafico sotto), dopo una discreta “divergenza” nel corso della prima meta’ dell’anno, marciano ora in perfetta concordia al rialzo e quindi non e’ da escludere che la ripresa del Downtrend sui mercati, ammesso che ci sia, debba attendere ben altre conferme oltre la divergenza evidenziata da Russell.

Nota: Wall Street Italia ha aperto su questo tema un dibattito, invitando i piu’ qualificati analisti tecnici e graficisti italiani a dare il loro contributo: speriamo rivelino anche al resto del mercato cosa sta accadendo sulle borse americane. Pubblicheremo in Prima Pagina i migliori articoli che ci arriveranno via email (vedi qui sotto).