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Tassi Usa invariati allo zero, per ora no a mosse straordinarie

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Come da attese la Federal Reserve ha confermato nel range 0-0.25% il costo del denaro “per un periodo di tempo prolungato”. Non scompare la frase che accompagna il comunicato finale della riunione del Fomc dal dicembre 2008. Non ci sara’, almeno per il momento, alcuna mossa straordinaria anche se la banca centrale americana resta pronta ad agire se necessario.

Alto tasso di disoccupazione, crescita modesta degli stipendi, settore immobiliare ancora debole e stretta del credito sono i fattori su cui si sono fermati i membri del braccio di politica monetaria della Fed, che hanno posto l’accento sulla lenta ripresa economica Usa che tale rimarra’ nel breve periodo.

Come anticipato, non c’e’ alcuna novita’ in termini di “quantitative easing” anche se uno spiraglio di luce a questo proposito e’ stato lanciato: la Fed monitorera’ la situazione e gli sviluppi sul fronte finanziario pronta a intervenire con misure accomodanti nel caso sia necessario per sostenere l’economia e riportare l’inflazione ai livelli stabiliti dal mandato.

La decisione e’ stata votata da 8 membri contro la posizione contraria, come sempre, di Thomas M. Hoenig secondo cui la ripresa economica e’ in atto seppur a un passo moderato.

Di seguito il testo diffuso alla fine della riunione:

Le informazioni ricevute dall’ultima riunione del FOMC ad agosto suggeriscono che il ritmo della ripresa nella produzione e nell’occupazione e’ rallentata negli ultimi mesi. Le spese delle famiglie stanno aumentando gradualmente ma restano messe sotto presione dall’alto tasso di disoccupazione, da una crescita dei redditi modesta, dallo stato di salute del settore immobiliare piu’ debole e da condizioni creditizie restrittive.

Le spese delle aziende nelle apparecchiature e nel software sono aumentate, anche se meno rapidamente rispetto a quanto registrato fino ad ora da inizio anno, mentre le attivita’ d’investimento nelle strutture non residenziali continuano ad essere deboli. I datori di lavoro sono ancora riluttanti ad assumere.

I nuovi cantieri edili rimangono su livelli bassi. I prestiti concessi dalle banche hanno continuano a contrarsi anche se a un tasso piu’ lento negli ultimi mesi. Il Comitato prevede un graduale ritorno su livelli piu’ elevati di utilizzo delle risorse in un contesto di stabilita’ dei prezzi, anche se il ritmo della ripresa economica con ogni probabilita’ e’ destinato a essere modesto nel breve termine.

L’inflazione si trova attualmente a livelli inferiori rispetto a quelli che il comitato giudica coerenti, nel lungo termine, con il suo mandato volto a promuovere la massima occupazione e la stabilita’ dei prezzi. L’inflazione e’ con ogni probabilita’ destinata a rimanere sotto controllo per ancora un po’ di tempo prima di vedere un rialzo che sia in linea con il mandato del Comitato.

Il comitato manterra’ i fed funds nella forchetta compresa tra lo 0.00% e lo 0.25% e continua a prevedere che le condizioni economiche, compresi i tassi di utilizzo delle risorse, i trend sottostanti dell’inflazione e le previsioni per una inflazione stabile, garantiranno livelli eccezionalmente bassi per un periodo prolungato. Il comitato manterra’ l’attuale politica di reinvestimento del ricavato da obbligazioni garantite da mutui in titoli di stato di lungo periodo.

Il Comitato continuera’ a monitorare l’outlook economico e le condizioni finanziare e impieghera’ tutti gli strumenti politichi in suo possesso per alimentare una ripresa dell’economia e una stabilita’ dei prezzi.

A votare a favore dell’azione di politica monetaria del FOMC sono stati: Ben S. Bernanke, Presidente; William C. Dudley, Vicepresidente; James Bullard; Elizabeth A. Duke; Sandra Pianalto; Eric S. Rosengren; Daniel K. Tarullo e Kevin M. Warsh. A votare contro la decisione di politica monetaria e’ stato Thomas M. Hoenig, secondo cui e’ in atto una ripresa economica modesta, come da attese. L’esperto ritiene che continuare ad avere tassi sui fed funds fermi a livelli eccezionalmente bassi per un periodo prolungato non e’ piu’ consigliabile, perche’ limita la capacita’ del Comitato di agire con determinate politiche quando necessario. Date le condizioni economiche e finanziarie attuali, Hoenig non crede che mantenere costante l’ammontare di titoli a lunga scadenza in possesso della Federal Reserve all’attuale livello fosse richiesto per supportare un ritorno a una politica oggettiva del Comitato.

Ed ecco il testo originale del documento che accompagna la decisione della Federal Reserve di confermare il tasso interbancario in un range di 0.0%-0.25%:

Information received since the Federal Open Market Committee met in August indicates that the pace of recovery in output and employment has slowed in recent months. Household spending is increasing gradually, but remains constrained by high unemployment, modest income growth, lower housing wealth, and tight credit. Business spending on equipment and software is rising, though less rapidly than earlier in the year, while investment in nonresidential structures continues to be weak. Employers remain reluctant to add to payrolls. Housing starts are at a depressed level. Bank lending has continued to contract, but at a reduced rate in recent months. The Committee anticipates a gradual return to higher levels of resource utilization in a context of price stability, although the pace of economic recovery is likely to be modest in the near term.

Measures of underlying inflation are currently at levels somewhat below those the Committee judges most consistent, over the longer run, with its mandate to promote maximum employment and price stability. With substantial resource slack continuing to restrain cost pressures and longer-term inflation expectations stable, inflation is likely to remain subdued for some time before rising to levels the Committee considers consistent with its mandate.

The Committee will maintain the target range for the federal funds rate at 0 to 0.25% and continues to anticipate that economic conditions, including low rates of resource utilization, subdued inflation trends, and stable inflation expectations, are likely to warrant exceptionally low levels for the federal funds rate for an extended period. The Committee also will maintain its existing policy of reinvesting principal payments from its securities holdings.

The Committee will continue to monitor the economic outlook and financial developments and is prepared to provide additional accommodation if needed to support the economic recovery and to return inflation, over time, to levels consistent with its mandate.

Voting for the FOMC monetary policy action were: Ben S. Bernanke, Chairman; William C. Dudley, Vice Chairman; James Bullard; Elizabeth A. Duke; Sandra Pianalto; Eric S. Rosengren; Daniel K. Tarullo; and Kevin M. Warsh.

Voting against the policy was Thomas M. Hoenig, who judged that the economy continues to recover at a moderate pace. Accordingly, he believed that continuing to express the expectation of exceptionally low levels of the federal funds rate for an extended period was no longer warranted and will lead to future imbalances that undermine stable long-run growth. In addition, given economic and financial conditions, Mr. Hoenig did not believe that continuing to reinvest principal payments from its securities holdings was required to support the Committee’s policy objectives.