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TASSI USA IN FORTE CALO, GIU’ AI MINIMI DAL 2005

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In area euro oggi è attesa la riunione della Bce che non dovrebbe apportare modifiche al livello dei tassi. Importante sarà invece monitorare la conferenza stampa di Trichet che dovrebbe continuare a porre l’attenzione sui rischi inflattivi e sulla necessità di monitorare attentamente l’evoluzione del mercato del credito. Interessante sarà verificare come le autorità monetarie si stanno ponendo di fronte al rafforzamento dell’euro. Negli Usa molto atteso il discorso di Bernanke davanti alla commissione congiunta del Congresso. Sarà importante verificare quanta parte delle turbolenze dei mercati impatteranno sull’outlook sull’economia che il capo della Fed traccerà.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono tornati a scendere con il decennale calato fino a 4,12% per poi chiudere intorno al 4,15%. Il differenziale 2-10 è salito sopra i 24 pb. Malgrado il dato migliore delle attese della produzione industriale tedesca, gli operatori ieri hanno seguito la scia dei mercati azionari che hanno messo a segno un’altra seduta negativa. Oggi oltre all’andamento del mercato azionario e del mercato petrolifero, gli operatori resteranno in attesa della riunione della Bce e soprattutto delle indicazioni che potrebbero emergere dal discorso di Trichet circa le future mosse di politica monetaria.

Negli Usa tassi mercato in forte calo collocandosi sul segmento biennale ai minimi dal giugno del 2005. Il crollo dei mercati azionari trascinati da tutti i settori con in testa quello finanziario, è stato alla base dei forti acquisti sui bond. Numerose le notizie che hanno impattato negativamente sui listini azionari, in buona misura inerenti l’allargamento della crisi del credito. Sono stati pubblicati report di diverse case di investimento segnalanti la possibilità di ulteriori svalutazioni di portafoglio delle banche Usa che potrebbero arrivare a toccare i 100Mld$. A mercati chiusi Morgan Stanley ha ammesso che nei primi due mesi dell’ultimo trimestre dell’anno che si chiude a novembre, le perdite collegate a titoli inerenti il settore immobiliare hanno totalizzato 3,7Mld$. Il Cfo della banca Usa ha anche dichiarato di attendersi che il recupero del mercato del credito richiederà circa un anno. Allo stesso tempo è arrivata la notizia di indagine su Fannie Mae e Freddie Mac su alcune possibili valutazioni gonfiate di valori immobiliari. Anche la trimestrale di General Motors è risultata deludente ed a mercati chiusi è stata mal accolta anche quella di Cisco che nell’after hour ha perso circa il 10%. I timori degli operatori di svalutazioni ulteriori di portafoglio si stanno pertanto rivelando fondati. In questo contesto si comprende bene perché stiano sempre più aumentando le attese di un ulteriore taglio da 25 pb il prossimo 11 dicembre, malgrado ieri Poole abbia dichiarato che non occorre assumere per scontata tale ipotesi. La curva dei tassi ha registrato un marcato irripidimento. Sul segmento decennale supporto a 4,25%.

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Valute: Dollaro ieri ai nuovi minimi storici vs. Euro a quota 1,4731. Pesano i timori di forte impatto sulla crescita della crisi del credito. L’eventuale continuazione del calo delle borse potrebbe innestare un più marcato fligth to quality che potrebbe consentire un temporaneo recupero del biglietto verde. Per oggi la resistenza si colloca a 1,4750 ed il supporto a 1,46-1,4630. Forte apprezzamento dello Yen verso dollaro sulla scia del forte calo dei listini azionari Usa. Il nuovo livello di supporto si colloca in area 111,60-112, la resistenza in prossimità di 114. Si è verificato anche un temporaneo marcato apprezzamento verso Euro, poi ridimensionato con il cross tornato sopra 165. E’ proseguito l’apprezzamento dello Yuan cinese vs Dollaro sui massimi da quando il cambio è stato reso flessibile nel 2005.

Materie Prime: giornata di realizzi per le commodity. Il greggio Wti dopo aver toccato un nuovo massimo a 98,62$ ha ritracciato tornando sotto i 96$ in seguito al calo delle scorte Usa inferiore alle attese (-821.000 barili vs attese di -1,5Mln). Marcati ribassi tra i metalli industriali penalizzati dal crollo dei listini azionari Usa. Negli ultimi mesi è presente una forte correlazione positiva tra i due mercati. Il calo più marcato è stato quello del piombo (-4,6%) su aumento delle scorte. E’ invece proseguita la crescita dell’oro giunto in prossimità degli 850$/oncia. Tra gli agricoli prosegue il rialzo dello zucchero (+1%) che beneficia dell’elevato prezzo del greggio.

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