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TASSI USA: ECCO COSA DIRA’ E FARA’ BERNANKE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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(WSI) – Oggi è attesa la riunione della Bce e soprattutto la conferenza stampa di Trichet che potrebbe dare indicazioni sulle future mosse di politica monetaria. Le attese sono per un mantenimento dei tassi fermi al 4%. Attesa anche la riunione della Boe, che potrebbe ridurre il tasso di riferimento di ulteriori 25 pb. Negli Usa atteso questa sera il discorso di Bernanke sull’economia. Il capo della Fed potrebbe implicitamente confermare la possibilità di un taglio dei tassi a fine mese.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso la sessione di ieri in calo in attesa della Bce di oggi e dopo il dato sul Pil migliore delle attese. Il Pil finale del terzo trimestre dell’intera area ha infatti registrato un incremento congiunturale dello 0,8% t/t dal preliminare di 0,7%, con il contributo più forte apportato da consumi ed investimenti. Oggi l’attenzione degli operatori sarà focalizzata sulle decisioni delle banche centrali e sul discorso di Trichet. Sul dieci anni il supporto si colloca a 4,08% e la resistenza a 4,15%.

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Negli Usa tassi di mercato sempre prossimi al 3,75% sul comparto decennale in un contesto in cui i timori di una recessione si fanno più concreti. Le principali banche di investimento Usa sono di questo avviso. Goldman Sachs ad esempio arriva a stimare ripetuti tagli dei tassi della Fed che potrebbero portare i Fed Funds al 2,5% entro il terzo trimestre. Nel frattempo il Wsj ha anticipato come sia Citigroup sia Merrill Lynch potrebbero ancora fare ricorso ad ulteriori iniezioni di liquidità da parte dei fondi sovrani, pari rispettivamente a 10Mld$ e 4Mld$. Sarà un tema di cui probabilmente si dibatterà molto la prossima settimana quando è attesa la trimestrale di Citigroup. Oggi l’attenzione sarà interamente focalizzata sulle dichiarazioni di Bernanke sull’outlook economico.

Il presidente della Fed terrà un ulteriore discorso su questo tema davanti al congresso anche il prossimo 17 gennaio. La continuazione del calo dei tassi di mercato monetario consente alla Fed di concentrarsi maggiormente sul tema crescita. Di conseguenza l’ipotesi di un taglio di 50pb a fine mese si fa più concreta. Il tenore delle dichiarazioni di Bernanke è chiamato a confermare o meno tale ipotesi, ormai prevalente tra gli operatori ed analisti. Nel breve termine rimane confermata la validità del supporto a quota 3,75% sul comparto decennale.

Valute: il Dollaro continua la fase attendista vs. Euro, permanendo intorno a 1,47 in attesa probabilmente del discorso di Trichet e di Bernanke di oggi. La possibilità di un maggior ampliamento del differenziale dei tassi insieme a posizioni nette lunghe di Euro degli speculatori relativamente contenute, ci inducono a ritenere che il cross potrebbe confermare la tenuta del supporto in area 1,4580/1,46, con possibilità di spingersi fino a 1,4760 nei prossimi giorni. Lieve deprezzamento dello Yen vs Dollaro. L’apprezzamento della notte dovuto al calo del listino azionario giapponese non ha compensato il deprezzamento precedente dovuto al rialzo dei listini Usa. Verso Euro il cross continua ad oscillare nel trading range 160-161,57. Nel corso della notte il membro della BoJ, Muto, ha annunciato che l’economia continuerà a rallentare nel breve, e che sono aumentati i rischi sulla crescita globale.

Materie Prime: lieve ribasso del greggio Wti nonostante le scorte Usa nella settimana al 4 gennaio (-6,7Mln barili) siano calate al livello più basso da ottobre 2004. Gli operatori probabilmente hanno valutato positivamente il forte aumento delle scorte di benzina (+5,2Mln) e distillati (+1,52Mln), deducendo che le scorte siano state utilizzate per produrre tali prodotti. Deboli i metalli industriali dopo che il report di Goldman Sachs ha aumentato i timori di recessione negli Usa. Stabili i metalli preziosi. Tra gli agricoli penalizzato il grano (-2%) su attese di incremento delle aree destinate al raccolto negli Usa, i cui dati verranno diramati domani. Penalizzati anche gli altri principali prodotti agricoli dopo la notizia del congelamento e/o attento monitoraggio dei prezzi in Cina da parte del governo per combattere l’inflazione.

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