Con il nono rialzo consecutivo dei tassi a breve (+0,25%) deciso dal Federal Open Market Committee della Fed, al 3,25% (la stretta comincio’ esattamente un anno fa, il 30 giugno 2004, con i feds fund all’1%) la curva dei rendimenti dei Treasury americani fara’ un altro passo avanti verso la cosiddetta “inversione”. E questo, stando alle ricerche statistiche, e’ un fenomeno che in passato ha sempre provocato conseguenze funeste, si dice in ambienti finanziari di New York.
La curva dei rendimenti – la differenza tra i tassi a breve e lungo termine – si e’ notevolmente appiattita in quest’ultimo anno nel corso del quale la Federal Reserve guidata da Alan Greenspan ha alzato i fed funds. Dodici mesi fa, la differenza del rendimento tra il Treasury a 2 anni e il Treasury a 10 anni era di 1.92 punti percentuali, mentre all’inizio di questa settimana lo “spread” (differenza) si era ristretto a 0.31%, il minimo dagli inizi del 2001.
La sostanza e’ questa: se i tassi a lungo termine, quelli del T-Bond a 10 anni, nei prossimi mesi non si muoveranno un poco verso l’alto, lo spread potrebbe addirittura diventare negativo. E cio’ avrebbe – per money manager e investitori istituzionali – un significato ben preciso. Infatti l’ultima volta che la curva dei rendimenti ha cominciato a “invertirsi” fu nei primi mesi del 2000 (il Nasdaq inizio’ il suo catastrofico crollo da oltre quota 5000 il 14 marzo) cioe’ un anno prima che l’economia degli Stati Uniti entrasse in recessione. E prima ancora, lo stesso fenomeno funesto accadde nel 1989, e in quel caso l’inversione della curva anticipo’ la recessione del 1990.
Date queste premesse, le domande sono: perche’ mai, allora, la Fed non smette di alzare i tassi americani e non si ferma? Vuole forse prima far scoppiare la bolla immobiliare che essa stessa ha creato? O forse Alan Greenspan – mago dei mercati per la maggioranza degli operatori ma vero avventuriero per alcuni “estremisti/cospirazionisti della finanza” – Alan Greenspan dicevamo, non e’ piu’ in grado di risolvere quell’enigma sui tassi (“conundrum”) di cui parlo’ misteriosamente qualche settimana fa?