Investitori e analisti, in America e nel resto del mondo, aspettano dal capo della Fed una conferma: che la Banca Centrale Usa riduca al piu’ presto i tassi d’interesse. La testimonianza di Greenspan e’ prevista alle 15:30 alla Camera dei Rappresentanti del Congresso USA.
La speranza e’ che dalla testimonianza di Alan Greenspan si capisca che il presidente della Fed e i suoi colleghi del Federal Open Market Committee, l’organo della banca centrale americana responsabile della politica monetaria del Paese, agiscano presto sui tassi d’interesse a breve ridando ossigeno all’economia USA. E di conseguenza al mercato azionario.
Economisti, analisti, operatori e investitori sperano tutti che Greenspan, il cui intervento dovrebbe cominciare attorno alle 15:30 (9:30 ora di Washington), fornisca maggiori indicazioni sulle prossime mosse della Fed in materia di politica monetaria.
Le speculazioni a Wall Street ormai si moltiplicano, soprattutto dopo che ieri e’ circolata la voce che Alan Greenspan avesse deciso di fare alcune modifiche al testo del discorso che presentera’ ai Rappresentanti USA.
La maggioranza degli economisti ritiene che una manovra straordinaria sui tassi possa gia’ arrivare questa settimana, in anticipo quindi rispetto al prossimo meeting del FOMC, in agenda per il prossimo 20 marzo.
LE MANOVRE DELLA FED DAL GIUGNO 1999 |
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DATA |
VARIAZIONE |
TASSO FED FUNDS |
30/06/1999 |
+0,25% |
5,00% |
26/09/1999 |
+0,25% |
5,25% |
05/10/1999 |
— |
5,25% |
16/11/1999 |
+0,25% |
5,50% |
21/12/1999 |
— |
5,50% |
02/02/2000 |
+0,25% |
5,75% |
21/03/2000 |
+0,25% |
6,00% |
16/05/2000 |
+0,50% |
6,50% |
28/06/2000 |
— |
6,50% |
22/08/2000 |
— |
6,50% |
03/10/2000 |
— |
6,50% |
15/11/2000 |
— |
6,50% |
19/12/2000 |
— |
6,50% |
03/01/2001 |
-0,50% |
6,00% |
31/01/2001 |
-0,50% |
5,50% |
Fonte: Federal Reserve |
Tra questi Wayne Angell, attuale capo economista di Bear Stearns ed ex governatore della banca centrale USA, secondo cui vi sono l’80% di possibilita’ che Greenspan riduca il costo del denaro di mezzo punto percentuale gia’ entro venerdi’.
Piu’ cauto Robert McTeer, presidente della Federal Reserve di Dallas, secondo il quale le cattive notizie arrivate ieri con il dato relativo alla fiducia dei consumatori non e’ sufficiente a spingere verso una manovra d’emergenza sui tassi d’interesse.
“Non credo che un dato, o un paio di dati negativi, possa spingere a tanto – ha detto McTeer in un’intervista televisiva – Credo che i vertici della Fed preferiscano operare un taglio dei tassi in occasione degli incontri regolari del board”.
Tra gli analisti di Wall Street nessuno parla apertamente di recessione, alcuni tuttavia temeno che, qualora la fiducia di investitori e consumatori non migliori in tempi abbastanza rapidi, e’ possibile che l’economia americana sprofondi in un periodo di crescita negativa.
“Se il mercato azionario continua a calare e i dati relativi alla fiducia dei consumatori americani non mostrano segni di miglioramento – ha detto Stephen Slifer, capo economista di Lehman Brothers – un taglio dei tassi anticiptao, prima del 20 marzo, sara’ necessario”.
Slifer prevede che la Fed portera’ i tassi d’interesse a breve al 4% – operando quindi un taglio pari all’1,5% – entro la fine di luglio. La crescita dell’economia, secondo l’economista di Lehman Brothers, sara’ di appena l’1% nei primi due trimestri del 2001.
Altri economisti di Wall Street sostengono che l’economia Usa non e’ in pericolo: “Entro la primavera, la situazione tornera’ a riprendersi”, conferma Tim Martin, economista di Banc of America Securities.
Martin sostiene che la Federal Reserve si limitera’ a ridurre i tassi d’interesse di 75 punti base entro meta’ estate. Secondo l’economista di BofA le chance che Greenspan attui una manovra d’emergenza prima del 20 marzo non superano il 20%.
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