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Tassi: Giappone, future Euribor cancellano rialzo Bce a fine anno

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SIENA – Tassi di interesse: in area Euro in mattinata i tassi di mercato governativi e swap stanno registrando un calo del tratto a due e dieci anni. Gli spread sui periferici ieri si sono ristretti sulla scia delle decisioni prese venerdì dai leader dell’area Euro, ma in mattinata stanno tornando ad allargarsi.

L’incontro tra i 17 ministri finanziari del’area si è ieri conclusa senza arrivare ad un accordo sul delicato tema delle modalità da seguire per consentire al fondo Efsf di avere una dotazione effettiva di 440Mld€ dai circa 250Mld attuali. Le discussioni riguardano le modalità di suddivisione delle quote tra i paesi oltre che le forme tecniche (garanzie vs pagamenti in contanti) di innalzamento della dotazione del fondo. Di conseguenza è stata confermata la riunione dei 17 ministri finanziari del 21 marzo, prima del consiglio europeo del 24-25 marzo.

La difficile situazione giapponese ha alimentato i dubbi sull’impatto che potrebbe avere sulla crescita globale e di conseguenze sulle decisioni delle banche centrali. I future sull’Euribor hanno infatti cancellato l’attesa di un rialzo dei tassi da parte della Bce alla fine dell’anno. Se dopo la riunione della Bce il mercato scontava tre rialzi da 25 per il 2011, dopo gli eventi in Giappone, i rialzi impliciti stimati dai future su Euribor 3 mesi sono diventati due.

Sul fronte dell’offerta ieri il Belgio ha annunciato un’emissione sindacata per un nuovo benchmark a sei anni (scadenza giugno 2017). Negli Usa tassi di mercato in sensibile calo questa mattina soprattutto sul comparto a lungo termine che, in corrispondenza del forte calo dei listini nipponici, ha segnato il minimo dalla fine del 2010. Nel frattempo le aspettative di un rialzo dei tassi Fed viene sempre più spostata in avanti dagli operatori, con i future sui fed funds che la prezzano in modo più significativo non prima della metà del prossimo anno.

Oggi l’attenzione sarà sull’esito dell’incontro della Fed. Le possibili novità del comunicato successivo all’incontro potrebbero fare riferimento da un lato al riconoscimento del miglioramento del comparto manifatturiero e dall’altro tenere in considerazione anche i rinnovati segnali di debolezza del comparto immobiliare. Potrebbero inoltre essere evidenziati i potenziali rischi posti dall’impatto degli eventi in Giappone sullo scenario macro. Informazioni più rilevanti si avranno verosimilmente quando fra tre settimane saranno pubblicate le minute del’incontro, per verificare a che punto è il dibattito sul tema dell’easing quantitativo. Su questo fronte la riunione più importante appare essere quella del 27 aprile.

Valute: dollaro in apprezzamento vs euro, sebbene in modo meno che proporzionale rispetto a quanto sta emergendo dall’andamento dei listini nipponici. Rispetto al passato gli operatori appaiano utilizzare sia l’euro sia il dollaro in modo più equilibrato come valuta rifugio, pur emergendo una maggiore propensione per il biglietto verde. Da un punto di vista tecnico il cross ha segnato un doppio massimo a quota 1,40 con il primo importante supporto collocato a 1,3750. Supporto intermedio a 1,3850. Yen in apprezzamento vs euro dopo il crollo della borsa giapponese (Nikkei -10,6%) in seguito alle notizie di fughe radioattive nell’atmosfera. Stanotte la BoJ ha immesso addizionali 98Mld$ overnight nel mercato monetario, dopo l’ammontare record di ieri, nel tentativo di sostenere il sistema finanziario. L’incertezza sul mercato valutario resta elevata. Sull’euro/yen il supporto oggi si colloca a 112,50, la resistenza più vicina a 114,70. Sostanzialmente invariato il dollaro Yen, con lieve apprezzamento della valuta nipponica. Alcuni analisti citano la possibilità di un apprezzamento dello Yen alla stregua di quanto accadde dopo il terremoto di Kobe del gennaio 1995 che portò il cross al livello record di 80, in concomitanza con un forte rimpatrio di capitali. La situazione attuale appare più incerta. Verso dollaro il supporto si colloca presso 80,60, la resistenza più vicina a 82.

Materie Prime: questa mattina il greggio si attesta in prossimità dei 99$/barile nonostante le tensioni militari che ieri hanno coinvolto l’Arabia Saudita ed il Bahrain. Ieri sono saliti i metalli industriali guidati dal piombo (+3,8%). Contrastati i preziosi. Tra gli agricoli in calo zucchero (-3,7%) e cotone (-3