*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
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(WSI)-
Tassi d’interesse: in area i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva dopo che Trichet durante la conferenza stampa successiva alla riunione della Bce, conclusasi con tassi invariati, ha fatto intendere che l’istituto continuerà a tagliare i tassi (50pb) già nella riunione di marzo. Il capo della Bce ha dichiarato che al momento per l’area Euro non è appropriato un livello dei tassi pari a zero, lasciando quindi intendere una continuazione dei tagli fino alla soglia dell’1% che ci attendiamo venga raggiunta entro il mese di aprile o comunque entro il semestre in corso.
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Gli operatori puntano in modo convito all’ipotesi tassi Bce all’1%: ne è dimostrazione la pendenza di curva sul segmento 2-10 anni arrivata a 192pb. Il massimo dalla metà del 2007 e praticamente pari all’analoga pendenza del segmento 2-10 Usa. Trichet inoltre ha aggiunto che la Bce non esclude l’adozione di misure eccezionali per far fronte alla crisi, sebbene la Bce “non si trovi nello stesso universo di altre banche centrali “. La riunione della BoE, come nelle attese, si è conclusa con un taglio del tasso di riferimento di 50 pb portandolo all’1%, il livello più basso dalla nascita dell’istituzione.
Intanto in Francia il presidente Sarkozy, dopo le proteste dei giorni scorsi contro il nuovo piano di stimolo, si è mostrato aperto alle richieste dei sindacati che chiedevano maggior sostegno alle famiglie, fissando per il 18 febbraio una riunione con gli stessi. I sindacati tuttavia si incontreranno lunedì prossimo e decideranno le loro prossime mosse. In Russia il primo ministro Putin ha firmato un secondo pacchetto di aiuti da 1000 Mld di rubli per rifinanziare il sistema bancario. Oggi l’attenzione dei mercati si sposterà sull’apertura dei mercati d’oltreoceano e sulla pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro Usa. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili dopo aver toccato il decennale la soglia del 2,95% ed il biennale quella dell’1%.
Continua la discussione al Senato sul piano Obama la cui votazione finale potrebbe slittare a non prima di domani dal momento che non vi è un accordo sulle modalità di riduzione dell’ammontare del piano (arrivato a ben 920Mld$). L’attenzione è focalizzata sul piano di sostegno al comparto finanziario che annuncerà il prossimo lunedì il neo ministro Geithner. Le indiscrezioni che stanno circolando sulla stampa specialistica, ipotizzano la possibilità di un ruolo molto ridimensionato per la c.d. bad bank che, secondo alcuni, potrebbe anche non essere presente all’interno del piano. In ogni caso la bad bank acquisterebbe solo i titoli tossici già congruamente svalutati dalle banche. L’amministrazione Obama infatti non gradirebbe far passare l’immagine di utilizzo sconsiderato di ulteriori soldi pubblici per il salvataggio del comparto finanziario soprattutto dopo l’audizione al Senato di Elizabeth Warren, capo del comitato di sorveglianza del fondo Tarp, secondo cui il governo avrebbe pagato un prezzo superiore al valore degli asset avuti in cambio dalle banche. La differenza ammonterebbe a circa 78Mld$.
Il piano che presenterà Geithner potrebbe contemplare i seguenti punti: 1) estensione del piano Talf annunciato dalla Fed (ancora non attuato) che prevede l’erogazione di prestiti a potenziali acquirenti (inclusi hedge fund) di titoli aventi sottostanti credito al consumo e, nell’ipotesi del neo ministro, anche mutui; 2) conversione delle azioni privilegiate (offerte al Tesoro Usa in cambio delle ricapitalizzazioni bancarie) in azioni privilegiate convertibili in azioni ordinarie o in modo automatico dopo 7 anni oppure convertibili in ogni caso nell’ipotesi di situazioni di particolari difficoltà della banca beneficiaria; 3) piano di supporto ai mutuatari per prevenire ulteriori pignoramenti. Gli operatori ieri si son spinti oltre tali ipotesi sulla indiscrezione anche di una possibile ulteriore attenuazione della regola contabile del mark-to-market. Oggi l’attenzione sarà concentrata sui dati sull’occupazione. Nel breve resistenza sul decennale a 2,95%.
Valute: Dollaro sostanzialmente stabile verso Euro dopo una fase di apprezzamento successiva alla conferenza stampa di Trichet, che ha lasciato intendere la possibilità di un taglio a marzo. Nel breve ribadiamo il supporto in area 1,27. Il rimbalzo dei listini Usa ed asiatici ha dato luogo ad un marcato deprezzamento dello Yen, in particolare verso Dollaro. Il cross ha superato la resistenza 90, spingendosi fino al livello di resistenza successivo collocato a 92,25 e raggiungendo il massimo delle ultime 4 settimane. In deprezzamento anche verso Euro, con il cross che si è spinto fino a 118,90, nuovo livello di resistenza di breve periodo.
Materie prime: in rialzo il greggio Wti e la benzina (+4,6%) dopo che il dipartimento dell’energia Usa ha segnalato che, nelle ultime 4 settimane, i consumi di carburante sono inaspettatamente aumentati dello 0,6% a/a. In calo i metalli industriali. Il peggiore è stato il piombo (-3,9%). Sono proseguiti gli acquisti sui metalli preziosi, in particolare sull’argento (+2,2%). Infine, dopo alcune sessioni negative, sono rimbalzati il grano (+3,6%) ed il mais (+3,6%).
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