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TASSI: E LA BCE APRE LE PORTE AD UN TAGLIO

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori e clientela professionale ai sensi dell’allegato n.3 al
reg. n.16190 della Consob. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
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(WSI) – Eventi Odierni

In Germania è attesa la produzione industriale di dicembre che considerato il calo degli ordinativi industriali per lo stesso mese, potrebbe risultare in rallentamento rispetto al mese precedente.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi in seguito alla riunione della Bce che ha lasciato il tasso di riferimento invariato al 4%. Trichet nella conferenza stampa successiva, pur ribadendo che l’obiettivo principale dell’istituto resta la stabilità dei prezzi ed evitare i “second rounds effects” ha mostrato preoccupazione per la crescita i cui rischi sono al ribasso. Il capo dell’istituto ha ammesso che le turbolenze finanziarie ed il rallentamento statunitense possono impattare sulla crescita europea. A tale proposito il prossimo mese saranno rilasciate le nuove stime di crescita, che vedono un Pil sotto il potenziale del 2%. La decisione è stata unanime ed all’interno del board non è stato discusso né di un rialzo né di un taglio. L’istituto, ha ribadito Trichet, rimane vigile e pronto ad agire in qualsiasi momento.

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Al momento l’ipotesi più probabile rimane un mantenimento dei tassi fermi anche nella prossima riunione di marzo, con il taglio che potrebbe essere effettuato nel secondo trimestre a patto che le contrattazioni salariali si concludino nel primo trimestre e che continuino le turbolenze finanziarie. In caso contrario il taglio è atteso nel secondo semestre. La Bce ha annunciato infine due iniezioni di liquidità di 60 Mld€ ciascuna al fine di alleggerire le tensioni sul monetario. L’intervento di Trichet ha generato un calo dei tassi che ha interessato soprattutto la parte a breve della curva con lo spreda sul 2-10 anni salito a 76 pb. Oggi è possibile assistere ad una continuazione del trading range, con supporto e resistenza sul decennale che continuano a collocarsi a 3,8% e 4% rispettivamente.

Negli Usa forte rialzo dei tassi di mercato con lo spread 2-10 anni salito a 171pb da 166. Il rialzo è stato molto marcato sulle scadenze lunghe dopo che l’asta da 9Mld$ sul tratto a 30 anni ha registrato il rendimento più basso dal 1977 (4,449%), rendimento comunque superiore al 4,41% atteso. Tale situazione ha segnalato che gli investitori cominciano a giudicare questi livelli di tassi di mercato eccessivamente bassi su tali scadenze. Fisher, presidente della Fed di Dallas e unico membro che si era opposto al taglio dei tassi nel Fomc del 30 gennaio, ha dichiarato di attendersi un recupero della crescita negli Usa nella seconda parte del 2008 grazie ai tagli aggressivi adottati dalla Fed. Ha ribadito che ulteriori riduzioni dei Fed Fund hanno il potenziale per favorire la crescita dell’inflazione. Per oggi sul tratto decennale il supporto si colloca a 3,52%, mentre la resistenza a 3,80%. In tarda serata ieri il Congresso Usa ha approvato la manovra da 168Mld$ che consentirà a circa 130Mln di famiglie Usa di ottenere assegni fino a 600$ per i single e 1200$ per le coppie.

Valute: ennesima giornata di apprezzamento per il Dollaro vs Euro sulla speculazione che Trichet si trovi costretto ad abbassare i tassi nei prossimi mesi per sostenere la crescita europea. Per oggi il supporto rilevante si colloca nel range 1,44-1,4365. La resistenza a 1,4650. Il Dollaro si è apprezzato anche nei confronti dello Yen. La resistenza più vicina per oggi si colloca in prossimità di 108. Ricordiamo che nel fine settimana è in programma il G7. La crescita globale ed i cambi saranno i principali temi di discussione.

Materie Prime: In rialzo il greggio Wti (+1,1%) dopo che una fonte anonima dell’Opec ha dichiarato che il cartello potrebbe ridurre la produzione a marzo per mantenere i prezzi al di sopra degli 80$/b. Tra i metalli industriali forte rialzo del rame (+3,1%) dopo il quinto giorno consecutivo di calo delle scorte a Londra. Tra i preziosi in rialzo oro (+0,6%) ed argento (+1,4%) sulla speculazione che le banche centrali mondiali imiteranno la Fed e taglieranno i tassi. Tra gli agricoli prosegue la corsa del grano (+2,9%) su timori di scorte insufficienti a soddisfare la domanda.