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TASSI: CRESCONO LE ASPETTATTIVE DI UN TAGLIO DI EMERGENZA

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(WSI) – Tassi di interesse: in Europa i tassi di mercato sono scesi e le borse hanno chiuso in perdita dopo che Trichet ha segnalato un marcato rallentamento della crescita economica. La Bce ha lasciato il tasso di riferimento invariato al 4,25%.

Durante la conferenza stampa Trichet ha detto che il consiglio ha discusso della possibilità di un taglio dei tassi, anche se la decisione finale è stata unanime. L’incertezza si trova su livelli elevatissimi come mai avvenuto finora. I rischi sulla crescita sono al ribasso poiché l’economia si sta indebolendo. I rischi sui prezzi sono diminuiti recentemente anche se non sono eliminati.

Continua ad essere fondamentale mantenere le aspettative di inflazione ancorate ed è importante mantenere moderata la crescita del costo del lavoro. Ha aggiunto che attualmente il mercato monetario non è un “vero mercato” perché le banche che in precedenza avevano sottostimato i rischi controparte, adesso stanno esagerando all’opposto, sovrastimando i rischi reciproci. Con riferimento al fondo europeo comune ha aggiunto che un fondo stile Usa in Europa non è praticabile, poiché le decisioni spettano ai singoli governi.

Il tenore del discorso di Trichet ha portato i mercati a scommettere su un taglio dei tassi entro la fine dell’anno. Molto dipenderà da quanto i governi e le istituzioni europee riusciranno a fare per frenare la crisi finanziaria e l’impatto che questa avrà sull’economia reale. Al momento, considerato il rallentamento dell’inflazione, la debolezza dell’economia e la forte incertezza sui mercati finanziari riteniamo plausibile un taglio dei tassi entro la fine dell’anno.

Lo spread 2-10 anni è salito da 57 a 63pb, mentre il differenziale Italia-Germania è sceso dai massimi collocandosi a 83 pb. Il mercato monetario continua a rimanere sotto tensione con l’Euribor 3 mesi salito al nuovo record a 5,33%. Negli Usa i tassi di mercato sono fortemente calati sulla scia del nuovo crollo delle borse in seguito ai deludenti dati in arrivo dal mercato del lavoro (sussidi settimanali superiori alle attese) e dagli ordinativi industriali di agosto.

Le tensioni sono elevate sul mercato monetario come evidenziato dal Libor 3 mesi cresciuto ai massimi da nove mesi e dalla maggiore contrazione di sempre delle commercial paper. I listini azionari hanno chiuso in forte calo guidati dal comparto energia, industriale e risorse base. I future sui Fed Fund scontano al 94% la possibilità di un taglio da 50pb dei tassi nella riunione della Fed di fine mese. Non si può escludere però che, qualora la situazione sui mercati degenerasse, la Fed possa effettuare un taglio intra-meeting, magari coordinato con altre banche centrali.

Questa notte è atteso il voto alla Camera del piano di salvataggio del Tesoro che, a quanto sembra dalla reazione dei mercati, al momento non sta ripristinando la fiducia degli operatori. Oggi c’è grande attesa per i dati mensili del mercato del lavoro di settembre che dovrebbero evidenziare il proseguimento del calo occupazionale. Sul decennale supporto a 3,57%.

Valute: in seguito alle parole di Trichet l’Euro è calato ai minimi degli ultimi 13 mesi vs Dollaro. Per oggi attenzione è rivolta al pomeriggio ai dati del mercato del lavoro Usa. Le resistenze si collocano a 1,3880 e 1,40 mentre il supporto è posto a 1,3680 circa. L’Euro si è indebolito anche verso Yen, come spesso accade nei momenti di tensione sui mercati. Il supporto nuovo si colloca a 144,60 circa, mentre la resistenza è collocata in area 147-147,50.

Materie Prime: giornata di passione per il comparto guidato al ribasso dal pesante calo del greggio Wti arrivato intorno ai 93$/barile. Molto penalizzati anche i metalli preziosi che questa volta non hanno svolto la funzione di beni rifugio. L’oro ha perso il 4,7% e l’argento il 12,9%. Tra gli agricoli la soia ha toccato i minimi da 11 mesi, il mais il minimo da un anno ed il grano quello da 14 mesi. L’orso però coinvolge anche i metalli industriali con il rame sui minimi da 19 mesi.

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