L’amministrazione Bush sta spingendo affinche’ Europa e Giappone approvino manovre di politica monetaria piu’ aggressive in modo da sostenere la crescita economica globale; lo riporta il Wall Street Journal che cita fonti vicine alla Casa Bianca.
Il governo americano spera cosi’ che tagli ai tassi possano rinvigorire i mercati stranieri avvantaggiando anche le societa’ USA. L’effetto immediato, dicono alcuni dirigenti americani, sara’ pero’ di rafforzare il dollaro USA e rendere piu’ difficle alle societa’ nord americane competere con i rivali stranieri.
La Banca Centrale Europea “ha bisogno di ridurre il costo del denaro in maniera decisa” dice un dirigente della Casa Bianca, aggiungendo che il team economico del presidente Bush preferisce lasciare ai mercati la determinazione dei tassi d’interesse e non sta pianificando alcuna mossa per impedire un rialzo del dollaro.
Tassi d’interesse inferiori all’estero tendono a rendere gli investimenti americani relativamente piu’ attraenti, dando una spinta alla domanda per il dollaro e spingendo il suo valore al rialzo.
Il 7 luglio prossimo, il segretario al Tesoro americano Paul O’Neill incontrera’ a Roma gli altri membri del G7 (il gruppo dei sette Paesi piu’ industrializzati al mondo).
All’incontro non vi sara’ nessun rappresentante della Banca Centrale UE e nessuna richiesta diretta verra’ fatta per un taglio ai tassi.
Ma gli Stati Uniti sperano di trovare alleati – come Italia e Germania – che possano spingere per un allentamento della politica monetaria nel Vecchio Continente, anche se fino ad ora la BCE sembra non aver reagito a nessuna pressione esterna riducendo i tassi di solo un quarto di punto il 10 maggio scorso.SULL’ARGOMENTO VEDI ANCHE:
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