Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri si è chiusa con tassi contrastati sia sul comparto governativo sia swap. Il tasso a dieci anni è rimasto pressoché stabile, mentre il due anni è salito, portando il differenziale a 135 pb da 138 di venerdì.
L’appiattimento della curva è in atto dalla scorsa settimana quando lo spread 2-10 anni era arrivato intorno ai 150 pb. Verosimilmente tale andamento si può ricollegare a diversi fattori: 1) attesa di un incremento del tasso di riferimento della Bce il prossimo giovedì; 2) ridimensionamento del rischio sovrano; 3) tenore dei dati macro, risultati in diversi casi inferiori alle attese.
A tal proposito l’indice pmi composito di giugno relativo all’intera area, pubblicati questa mattina e risultato in calo rispetto al mese precedente. All’interno dell’area in controtendenza il comparto servizi tedesco.
In rialzo gli spread sui periferici, ad eccezione del Portogallo il cui differenziale è rimasto pressoché stabile. In mattinata si sta invece assistendo ad un allargamento dei differenziali e ad un calo dei tassi di mercato.
Secondo quanto riportato da Ft che a sua volta cita le dichiarazioni di un “senior finance official”, la Bce potrebbe continuare ad accettare come collaterale titoli greci fino a quando almeno una delle tre principali agenzie di rating non dichiarerà in default il debito ellenico. Di fatto al momento, delle tre principali agenzie, solo Moody’s ancora non si è espressa.
Il membro della Bce, Nowotny, ha dichiarato che ci sono difficoltà a discutere con le agenzie di rating che continuano a dire che anche una parziale ristrutturazione è da considerarsi default, ritenendole più rigide rispetto a quanto hanno già fatto verso altri paesi come il Sud America.
In Germania continuano le discussioni inerenti ad un taglio delle tasse che dovrebbe essere introdotto nel 2013, anno delle elezioni. I due partiti della maggioranza di centro-destra hanno trovato un accordo di massima. Mancano le cifre, ma in base ad alcune indiscrezioni la riduzione delle tasse avrà un ammontare inferiore a 10 Mld€. La decisione finale dovrebbe giungere in autunno, quando tra l’altro il parlamento tedesco dovrà esprimersi anche sul fondo ESM.
Sul fronte banche centrali, da segnalare il settimo rialzo del tasso di riferimento (portato al 2%) da parte della banca centrale svedese in un anno, al fine di contenere le spinte inflattive. In Austria oggi è attesa l’emissione di titoli 2013 e 2022 per 1,5 Mld€.
Negli Usa, dopo la giornata di chiusura per festività, i primi scambi confermano la presenza di una curva dei tassi più ripida sul comparto 2-10 anni, un andamento diametralmente opposto rispetto a quello prima citato con riferimento all’area euro, complici probabilmente i dati macro che hanno segnalato un potenziale recupero del comparto manifatturiero.
Valute: euro in deprezzamento durante la notte, con il cross che si è riportato sotto quota 1,45 sulla scia della debolezza dei listini azionari. Nelle prossime sedute il cross potrebbe rimanere all’interno del range 1,4440-1,4550 in attesa della riunione della Bce di giovedì prossimo.
Sul fronte yen i cross vs euro e dollaro restano poco al di sotto delle principali resistenze: verso dollaro il livello è individuabile a 81,30 mentre verso euro a 117,90-118.
Lieve deprezzamento dello yuan cinese vs dollaro. Moody’s ha dichiarato che l’apposita agenzia governativa cinese, potrebbe aver sottostimato di oltre 500Mld$ l’ammontare dei prestiti delle banche verso le amministrazioni locali del paese.
Materie Prime: dopo la giornata festiva di ieri negli Usa, oggi gli scambi tornano alla normalità. Le contrattazioni ieri si sono svolte normalmente a Londra dove si è assistito ad un lieve rialzo dei metalli industriali, in particolare zinco (+1,3%) e nichel (+0,7%).
Questa mattina i primi scambi sui principali future vedono il greggio Wti in prossimità dei 94-95$/barile e l’oro sotto soglia 1500$/oncia.
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