“Non cederemo di un millimetro”: dopo le parole del ministro delle Finanze austriaco Karl Heinz Grasser si allontana la possibilità di un’intesa della Ue in materia fiscale.
Riuniti a Feira, a pochi chilometri da Oporto (Portogallo), i ministri e i capi di Stato e di governo europei non riescono a districarsi tra i mille veti incrociati che i Paesi appartenenti all’Unione si stanno opponendo da mesi. La questione è tanto delicata quanto semplice.
Bisogna trovare un’intesa su come e quanto tassare il risparmio dei cittadini europei, residenti e non. L’attuale situazione, che permette la coesistenza di sistemi diversi, sta creando dei pericolosi squilibri, privilegiando alcuni Paesi rispetto ad altri. Il nodo centrale è il segreto bancario e lo scambio di informazioni sui risparmi dei cittadini.
L’Austria invoca la clausola dell’opting-out proprio sullo scambio di informazioni e, spalleggiata in questo da Lussemburgo, Belgio e Grecia, rifiuta qualsiasi automatismo che preveda l’abbandono della ritenuta alla fonte e il passaggio allo scambio di informazioni.
La Gran Bretagna invece si oppone ferocemente a qualsiasi ritenuta alla fonte, che potrebbe provocare una fuga degli investitori dalla City. L’Italia sostiene il tentativo di compromesso per armonizzare il sistema.
I punti fondamentali sui quali i ministri e i capi di Stato e di governo hanno cercato un’intesa sono l’eliminazione entro 5 anni del segreto bancario e l’applicazione di un uniforme 20% come ritenuta alla fonte (attualmente l’Austria applica il 25% ai non residenti; l’Italia il 12,50% ai residenti e il 27% ai non residenti) o, in alternativa, lo scambio di informazioni fra amministratori fiscali.
E’ la cosiddetta sunset clause (calusola del tramonto), sulla quale nemmeno oggi è stato fatto un passo avanti. “Se la Ue vuole lo scambio di informazioni tra le autorità fiscali – ha detto Grasser – noi ci ritireremo; un sistema che prevede solo lo scambio delle informazioni non e’ stato mai fatto altrove e provochera’ una
fuga di capitali verso i Paesi terzi che non lo applicano”. L’opting-out finora è stato concesso solo a Gran Bretagna e Danimarca sull’adesione all’euro.