Finalmente, dopo oltre un anno, (l’ultimo taglio risale all’8 novembre 2001), giovedi’ 5 dicembre il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ridotto il costo del denaro di 50 punti base.
A rendere necessaria la revisione al ribasso, sono stati, secondo il presidente della Bce, Wim Duisenberg, due fattori principali: la previsione di un’inflazione sotto il 2% ma solo a partire dalla seconda parte del 2003 e i forti rischi di un ulteriore rallentamento dell’economia nell’area Euro-12. Per Duisenberg e’ improbabile che l’eccesso di liquidita’ presente nel sistema Eurolandia possa causare pressioni sui prezzi nel futuro.
La decisione era attesa ormai da tempo e gia’ ampiamente scontata dai mercati finanziari. Il timing della Bce lascia infatti alquanto perplessi, visto che la situazione economica e’ andata peggiorando nel corso di quest’anno, senza che siano stati varati tagli a sostegno della congiuntura economica.
*Amedeo Zaccaretti e’ un analista indipendente che collabora con Wall Street Italia
Per avere tutti i dettagli clicca su ANALYZE THIS, in INSIDER.