La Federal Reserve ha adottato misure straordinarie per il recupero della nostra nazione dopo l’attentato dell’11 settembre. La Fed ha agito fin dall’inizio, assicurando ai mercati che il nostro sistema finanziario sarebbe rimasto forte e vogoroso.
Nel giorno della tragedia, per esempio, la Fed ha emesso questo breve, ma assolutamente significativo comunicato: “Il sistema della Federal Reserve e’ in piedi ed e’ operativo. Lo sportello di sconto e’ a disposizione [delle banche] per venire incontro ai [loro] bisogni”.
Nei giorni che sono seguiti, la Fed ha mostrato la propria determinazione a mantenere il sistema finanziario in uno stato di normalita’. La Fed ha infatti inondato il sistema di liquidita’. Il 14 settembre, un venerdi’, durante la sua consueta operazione di mercato aperto, la Fed ha iniettato la cifra record di $81,25 miliardi. Di solito inietta pochi milardi. Questa operazione ha portato i tassi Fed Funds – prestito interbancario sulle 24 ore – molto al di sotto del target (3%). Per una settimana circa, il tasso dei Fed Funds e’ stato trattato a livelli vicini allo zero% su base intraday.
Le iniezioni di liquidita’ della Fed avevano ovviamente lo scopo di compensare gli squilibri temporanei del sistema bancario. La banca centrale lo ha reso chiaro quando ha fatto rialzare i Fed Funds intorno al 3% una volta che l’emergenza era rientrata.
La Fed non puo’ calmare i nervi
I mercati si aspettano che la Fed abbassi di nuovo i tassi questo pomeriggio, probabilmente di almeno 50 punti base. Mentre l’aspettativa di un taglio dello 0,5% e’ condivisa dalla maggioranza, c’e’ tuttavia la possibilita’ che la Fed decida invece di abbassare i tassi solo dello 0,25%.
1) Innanzitutto, i tagli ai tassi della Fed non basteranno da soli a risolvere i problemi dell’economia. Questi problemi sono nuovi e trovano le radici in una forte dimensione psicologica che rimane al di la’ del potere della Fed. I tagli ai tassi non riporteranno i passeggeri sugli aerei. La gente ricomincera’ a volare solo se percepisce che la sicurezza personale e’ stata rafforzata sensibilmente. Per arrivare a questo punto e’ necessario adottare misure anti-terrorismo, una risposta militare al problema e la cura del tempo. La mia raccomandazione e’ di tenere d’occhio il fattore carico delle compagnie aeree [numero di passeggeri] come cartina tornasole per il senso di sicurezza dei cittadini.
2) In secondo luogo, gli aggressivi tagli ai tassi da parte della Fed potrebbero impedire il calo dei tassi a lungo termine. Dall’11 settembre, infatti, i tassi a lungo si sono mossi solo marginalmente, mentre i tassi a breve termine sono calati di molto. Il risultato e’ stato una curva dei tassi molto piu’ ripida. Lo spread tra il rendimento dei titoli del Tesoro a 2 anni e quello del bond a 30 anni, per esempio, si e’ allargato dai 139 punti base del 10 settembre ai 273 punti base della settimana seguente.
In una sua recente testimonianza davanti al Congresso, il chairman della Fed, Alan Greenspan, ha espresso preoccupazione sulla crescita dei tassi d’interesse a lungo termine. Greenspan sa che puo’ evitare il rialzo dei tassi a lungo se non agisce aggressivamente su quelli a breve. Questo perche’ conosce fin troppo bene l’impatto che i tassi a lungo hanno sulla performance dell’economia. Infatti, nella sua testimonianza al Congresso Greenspan ha detto che troppo stimolo potrebbe danneggiare il mercato degli immobili, che reagisce molto piu’ sensibilmente alle variazioni dei tassi a lungo. Trovo interessante che lunedi’ scorso la Casa Bianca abbia affermato che il suo team economico concorda sul fatto che un rialzo dei tassi a lungo termnine potrebbe danneggiare l’economia USA.
3) Terzo, la Fed dovrebbe continuare a fornire il sistema di liquidita’ appena sufficiente, a seconda delle esigenze, nei mesi a venire. I mercati, per funzionare bene, hanno bisogno di vedere la carota dopo il bastone.
4) Infine, la Fed non sa ancora quanto stimolo fiscale ci sara’ in futuro. La banca centrale dovrebbe quindi rimanere cauta nella sua risposta di politica monetaria alle circostanze. E’ degno di nota il fatto che Greenspan recentemente abbia chiesto al Congresso di aspettare a deliberare su misure fiscali aggiuntive. Il chairman della Fed ha detto che prima di decidere, sarebbe meglio attendere le prossime notizie sui dati macroeconomici. Un altro vigoroso taglio ai tassi sarebbe quindi incoerente con le sue raccomandazioni al Congresso.
Nonostante le azioni della Fed, la performance negativa dei mercati azionari e l’allargamento dello spread dei tassi suggeriscono che gli investitori non si aspettano che i tagli della Fed abbiano un affetto immediato.
Immaginiamo Greenspan come un addetto alla pompa di benzina. Ha gia’ fatto il pieno, ma non puo’ aiutare il conducente a riavviare il motore e partire. Non puo’ farlo da solo, e’ fuori dal suo controllo. Quando il conducente decide di ripartire, pero’, avra’ il serbatoio pieno per un lungo, lungo viaggio.
*Anthony Crescenzi e’ capo della divisione capital market della boutique finanziaria Miller Tabak di New York.