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Se l’Unione Europea non dovesse accettare la richiesta di proroga, potrebbe esserci un rischio negativo per il valore della sterlina britannica.
Rimosso rischio legato a no deal, sterlina dovrebbe rafforzarsi nel medio termine: con slittamento Brexit si aprono scenari elezioni o secondo referendum.
I mercati non prezzano tale eventualità negativa e sperano a questo punto in uno slittamento della Brexit che aprirebbe le porte a un nuovo referendum.
Sembrava che Londra avesse ottenuto impegno Ue a evitare confine fisico duraturo in Irlanda invece Regno Unito rimarrà intrappolato nel backstop a lungo.
Membro autorevole del partito della May, secondo quanto riferiscono varie fonti a Bloomberg, avrebbe sostenuto che le possibilità di vittoria sono poche.
Scongiurato no deal a fine marzo: parlamento sarà chiamato a votare sul possibile slittamento dell’articolo 50 se non viene raggiunto un accordo.
Paure recessione sono per il momento messe da parte dai mercati e fari degli investitori sono puntati su due banchieri centrali di punta: Carney e Powell.
Mattinata in rally per la sterlina, che tornata su valori che non vedeva da quattro settimane sulle speculazioni che possa sere rinviata la data della Brexit, in calendario il 29 marzo. Intorno alle 10, la valuta britannica sale a 1.158 contro l’euro, sui massimi da dieci mesi.
Le profonde incertezze sulla Brexit insieme ai segnali di debolezza dell’economia britannica spingono gli analisti di Abn Amro a tagliare le stime sulla sterlina. Secondo le ultime previsioni, la valuta britannica raggiungerà a fine anno quota 1,35 contro il dollaro a fronte degli 1,45 stimati in precedenza.
Nuove defezioni nel partito conservatore inglese. Mentre il premier Theresa May è volata a Bruxelles in un ultimo tentativo disperato di trovare un accordo con l’Unione europea, tre deputati conservatori sarebbero sul punto di dimettersi dal partito oggi e aderire ad nuovo gruppo indipendente. È quanto riporta Bloomberg, secondo cui i tre deputati in questione