Stato islamico pagina 2
Due attacchi suicidi inflitti con autobomba sono stati lanciati nella parte occidentale di Sirte, in Libia, contro alcuni soldati facenti capo al governo appoggiato dall’Onu e presieduto da Al Serraj: otto almeno i morti in quello che sembra uno dei disperati tentativi di difendere quello che per molto tempo è stato il quartier generale jihadista
Lo Stato Islamico non è nuovo agli attacchi con armi chimiche: già in Siria e in Iraq il 23 giugno, i jihadisti hanno fatto uso di gas tossico.
Il “ministro del Petrolio” dell’Isis, l’iracheno Sami Jassim al Jabouri, conosciuto col nome di Haji Hamad, sarebbe caduto vittima di un’operazione militare congiunta delle forze statunitensi, curde e Peshmerga ed irachene. Secondo quanto riportano le autoritĂ del Kurdistan iracheno, il blitz che ha portato alla morte di Hamad e a quella di un suo collaboratore
Intanto l’Europol getta nuova luce sulle indagini: “Alcuni attacchi come quello di Nizza e Orlando preparati da malati di mente e non dal Califfato”
A dirlo il direttore John Brennan parlando al Council on Foreign Relations.
Ad oggi lo Stato islamico ha perso il 47% del territorio in Iraq e il 20% in Siria
Le autoritĂ Usa rendono nota l’uccisione di due esponenti di spicco dell’Isis
“Riteniamo che in seguito alle ferite riportate sia morto”: così Jeff Davis, il capitano della Marina portavoce del Pentagono
Così Abdel Qader Al-Najdi, intervistato dal settimanale jihadista Al-Naba.
Secondo quanto riferimento dal numero uno della Cia l’Isis potrebbe cercare di introdurle in Europa vendendole al fine di “realizzare guadagni”