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Oltre al piano di rilancio, soggetto all’approvazione da parte dei dipendenti, al momento non esistono strade diverse per salvare Alitalia. A dirlo il ministro dei Trasporti Graziano Delrio
Continua ad oltranza la trattativa per salvare la compagnia di bandiera e nella notte arriva un pre-accordo che dovrĂ essere poi sottoposto al referendum tra i lavoratori
Sindacati non sono disposti a fare sconti. Ormai mancano poche ore per salvare la compagnia area a cui servono due miliardi. Comunque vada, lacrime e sangue per i lavoratori.
Sospese le trattative con i sindacati. Deve intervenire il governo. Presidente della compagnia Luigi Gubitosi: “Situazione un po’ piĂą complicata di ieri”.
Senza una “visione innovativa” il sindacato non verrĂ riconosciuto dalle nuove generazioni e perderĂ per sempre il motivo di esistere al “netto” dei suoi iscritti.
Si riapre oggi il tavolo negoziale fra i sindacati e l’amministrazione di Alitalia, in una corsa contro il tempo per garantire un futuro all’ex vettore di bandiera. Alitalia, ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, “è un’impresa importante per il Paese, ma è privata, ha aperto il confronto con le organizzazioni sindacali sul piano
Il nodo da sciogliere rimane quello degli esuberi e superato quello si potrĂ varare il piano industriale da cui affluiranno nuovi capitali che rimetteranno in sesto Alitalia.
I sindacati confermano lo sciopero di 24 ore per Alitalia il prossimo 5 aprile
Si tratta a oltranza. Previsti 1,8 miliardi di tagli e 2.037 esuberi.
Venerdì 17 marzo il governo Gentiloni ha cancellato per decreto i voucher, senza quindi far passare il loro destino per un referendum. Nati il 14 febbraio 2003 per mezzo della legge 30 (piĂą comunemente nota come legge Biagi o legge Biagi/Maroni, poichĂ© quest’ultimo ne fu il primo firmatario in qualitĂ di ministro del Lavoro e