segreto bancario pagina 6
In Europa arrivano a 800 miliardi. Perche’ il governo Letta, che parla di lotta all’evasione fiscale, non li quantifica e non raggiunge un accordo con Berna per recuperare soldi sui quali non sono state pagate tasse?
Dal controllo di capitali alla tracciabilità del denaro, dall’abolizione del segreto bancario allo smantellamento dei paradisi fiscali: cosa tramano nell’ombra le autorita’? La sensazione e’ che sta per avvenire qualcosa di eclatante.
Industriali, produttori cinematografici, galleristi. Dai padroni di Postalmarket al fondatore di Air Italy (a destra nella foto), dalla Titanus all’archistar: L’Espresso fa i primi nomi del database sui paradisi fiscali.
Alla fine il piccolo stato ha ceduto: dal primo gennaio del 2015 la clamorosa svolta. Premier Juncker: “scambieremo informazioni con l’Unione Europea” per contribuire alla lotta all’evasione fiscale. Anche l’Austria fa lo stesso. Svizzera isolata in Europa.
Un trust delle Cook Islands, paradiso fiscale della Polinesia, che ha come “custode” Gaetano Terrin, all’epoca commercialista dello studio Tremonti. Una società offshore che indica come beneficiario Fabio Ghioni, coinvolto nello scandalo Telecom.
Le attivita’ dell’Agenzia delle Entrate per recuperare parte dei 120 miliardi di euro sottratti al fisco sono cosi’ invasive da rischiare di innescare un ritorno all’uso del contante. Opinione di Pietro Di Lorenzo
Gli Usa hanno stretto un’intesa almeno preliminare anche con l’Italia e altri sette paesi per contrastare la pratica dei conti offshore. E a Washington sono in trattative con altri 50 stati.
Crisi 2007-2008 e pressione dall’estero per una maggiore collaborazione in ambito fiscale minacciano la piazza finanziaria ticinese. Un report esclusivo: “problemi non troveranno soluzioni semplici nei prossimi anni”.
Dal 2009 il numero di conti offshore in Svizzera e’ calato del 70%. Gli istituti si contendono un mercato, quello della gestione dei patrimoni Usa, da $40 miliardi. Ma devono fare i conti con l’agguerrita concorrenza dei nuovi protagonisti del settore.
Il ministro francese del Bilancio Cahuzac avrebbe depositato soldi in un conto svizzero e poi trasferito la somma a Singapore. Proprio lui che e’ dietro alla tassa del 75% sulla tranche superiore al milione.