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Parla il nuovo presidente Vincenzo Boccia. Italia in “risalita modesta, deludente”. Ecco la sua opinione sugli aumenti salariali, nel giorno in cui l’Istat parla di “aumento retribuzioni piĂą basso dal 1982”.
Guida la classifica Joe Kiani, numero uno della Masino Corporation. Nel 2015, Chiami ha portato a casa la bellezza di 119,2 milioni di dollari.
In area euro l’attivitĂ economica riuscirĂ a tenere, ma solo se si confermeranno fattori positivi come bassi prezzi dell’energia, tassi bassi e debolezza dell’euro.
Sud e Isole hanno registrato una crescita del 2,1%, inferiore all’incremento della media nazionale pari al 3,7%.
In aprile i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,4% negli Stati Uniti, mentre l’inflazione ‘core’ dello 0,2%. L’indice Cpi è salito dell’1,1% negli ultimi 12 mesi, mentre la componente ‘core’ – al netto di cibo ed energia – è cresciuta del 2,1% su base annuale. Se adattati all’inflazione, i salari sono scesi dello 0,1%.
Draghi ha le mani libere. Deflazione salari alimentata da squilibri commerciali con i paesi del Nord. Violando regole Ue Germania vanta surplus da record.
Ma 16,63 milioni di persone restano senza un lavoro. Senza parlare della generazione Y. Con questi livelli drammatici l’incremento dei salari tarda ad arrivare.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro ha raggiunto il 63% per la prima volta in due anni.
Inflazione a tutti i costi? Alla fine dovranno intervenire i governi. Le banche centrali avranno fallito e l’inflazione rimarrĂ comunque un obiettivo da raggiungere.
Un numero sempre maggiore di governi sta sperimentando politiche del reddito minimo nel tentativo di ridurre le diseguaglianze.