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Per gli economisti, la ripresa non è ancora solida. “Eliminare gli stimoli monetari sarebbe un errore”
Carlo Messina di Intesa SanPaolo si mostra ottimista sulla ripresa dell’economia nel 2019 grazie alla tregua che sigleranno Usa e Cina e in Italia grazie alla manovra.
L’economia europea, anche in Germania, ha bisogno di un reality check: a giudicare dai numeri e dai fattori esterni, quella in atto non è una vera ripresa. “Condizioni creditizie meno favorevoli stanno giĂ causando turbolenze”.
Quali sono le prioritĂ per l’economia italiana, secondo la prospettiva degli investitori esteri? E quali potrebbero essere i punti di convergenza con il nuovo governo? A giudicare da quanto affermato al Corriere da Guido Rosa, presidente dell’Aibe, l’associazione di rappresentanza delle banche estere in Italia, le affinitĂ non sono molte. “Gli investitori esteri chiedono uno
In uno studio del sindacato, i limiti del miglioramento economico in corso. Susanna Camusso (CGIL): “la qualitĂ non è all’altezza delle necessitĂ ”
Anche se le casse professionali sono parte del primo pilastro del sistema pensionistico i loro profitti sono tassati il 26%, come un fondo speculativo; al contrario i fondi pensione complementari godono di un trattamento limitato al 20%, pur trattandosi del secondo pilastro. Da questa premessa si articola la proposta ospitata dal Foglio e firmata da Davide
E’ quanto scrive il quotidiano finanziario inglese. “Un sollievo per il Governo di Paolo Gentiloni”. Ma per gli economisti, i dati attuali non sono sostenibili.
Secondo gli economisti di Confindustria se la ripresa economica stenta a decollare in Italia è in parte per colpa dei livelli di occupazione troppo bassi e del fenomeno dell’emigrazione all’estero di alcuni dei giovani piĂą brillanti. Il nostro paese, la terza potenza economica dell’area euro, resta agganciato alla ripresa, secondo l’associazione degli industriali, “ma in
Si moltiplicano i segnali positivi in arrivo dall’economia dell’eurozona. Dall’ultimo bollettino pubblicato oggi, l’istituto di Francoforte nota la crescente tenuta che si sta diffondendo nei diversi settori e paesi. Nel primo trimestre dell’anno il PIL dell’area è cresciuto in termini reali dello 0,6% per cento sul periodo precedente, rispetto allo 0,5 dell`ultimo trimestre del 2016.
L’impulso creditizio è congelato da febbraio: siamo sui livelli della crisi subprime. Campanello d’allarme sulla soliditĂ della ripresa globale.