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Nel 2019, il Pil in volume è aumentato dello 0,5% nel Nord-est, dello 0,4% nel Nord-ovest, dello 0,3% nel Centro e dello 0,2% nel Mezzogiorno. Così rivela l’Istat secondo cui il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria dei livelli di Pil pro capite, con un valore in termini nominali di circa 37mila euro, quasi
Nel secondo trimestre del 2020, il consumo reale delle famiglie nell’area euro è sceso del 10,7% dopo un -3,3% nel primo, registrando così il calo piĂą elevato dall’inizio della serie statistica nel 1999. Il reddito reale pro capite delle famiglie invece è sceso del 3,2% dopo +0,5% nel primo trimestre.
La pandemia da Covid fa sentire il suo effetto sulle famiglie italiane. Nel secondo trimestre il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 5,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono diminuiti dell’11,5%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 18,6%, in aumento di 5,3 punti rispetto al
Ecco i risultati dell’Indagine Straordinaria sulle Famiglie italiane (ISF) condotta tra aprile e maggio 2020 dalla Banca d’Italia.
Ecco come l’aumento delle disuguaglianze di reddito a livello globale produce conseguenze per gli investitori secondo l’analista di T. Rowe Price.
in crescita di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno.
Dai risultati di un sondaggio condotto sugli addetti alle risorse umane si evince un drammatico impatto del Covid-19 sui redditi dei lavoratori Usa
In Italia il rapporto tra debito e reddito delle famiglie “è rimasto stabile su livelli moderati”. Lo rileva la BCE nel suo bollettino economico in cui parla di una “marcata eterogeneità tra paesi in termini di livelli e dinamiche”. “L’indebitamento aggregato delle famiglie è sensibilmente cresciuto nell’area tra il 2002 e il 2010 a fronte
Molto spesso si crede che l’assicurazione vita sia lontana dai propri stili di vita e bisogni: ma così non è.
Nel terzo trimestre del 2019, la crescita del reddito delle famiglie si è tradotta in maggiore consumi, con un aumento della spesa dello 0,4% rispetto al secondo trimestre. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che ne consegue una “marginale” riduzione della propensione al risparmi, pari all’8,9% (-0,1 punti percentuali sul trimestre precedente). “Tale flessione – spiega l’Istituto