pressione fiscale pagina 25
“Prima di portare il Paese alla miseria per salvare lo spread e gli sprechi immani dei partiti nell’ultimo ventennio che ci hanno regalato duemila miliardi di debito pubblico, vorrei sapere nomi, cognomi e indirizzi di chi si è avvalso dello Scudo Fiscale per decine di miliardi”. “Chiaro che è stato usato anche per ripulire i finanziamenti elettorali dei partiti e i conti dei politici”. Opinione di Beppe Grillo
L’onda di ottimismo suscitata dall’iniezione di liquidita’ Bce e’ gia’ svanita. L’intervento ha evitato una crisi bancaria, ma i problemi strutturali non sono stati risolti. Grecia e Spagna devono ancora toccare il fondo. Ne e’ convinto il chief strategist sul valutario della banca Swissquote, Peter Rosenstreich.
Ora deve mettere piu’ enfasi in interventi che abbiano una ricaduta rapida sulla crescita. Tra le riforme a basso costo: sradicamento della corruzione e scossa del lento sistema giudiziario.
“Il governo convince, i partiti no”. Il premier: così investimenti piĂą facili. L’Ue preme: via le rigiditĂ , rivedere gli ammortizzatori. E i metalmeccanici Uilm proclamano 4 ore di sciopero.
Già tredici Giunte hanno ritoccato l´imposta sulle abitazioni oltre le aliquote fissate dal governo. Molte amministrazioni decideranno i rincari soltanto dopo le elezioni amministrative di maggio.
Se sara’ confermato aumento Iva, la quota raggiungera’ un livello che non eguali al mondo. La CGIA di Mestre è giunta al risultato ricordando che il Pil tiene conto della cifra imputabile all’economia sommersa.
Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin e Robert Solow denunciano: per “pareggiare il bilancio non e’ necessario un emendamento costituzionale, non c’e’ alcuna necessita’ di mettere al Paese una camicia di forza economica”.
Nel 2010 era al 118,7%. In miglioramento il rapporto deficit-Pil, attestatosi al 3,9%. Cala lievemente la pressione fiscale. Brusca frenata della crescita nel 2011: il pessimo risultato (+0,4%) si confronta con il +1,8% dell’anno prima.
Ad eccezione di UK e Repubblica Ceca, 25 paesi europei hanno dato il via al patto che prevede regole da Stasi per i conti pubblici. Vincono (per ora) i maniaco-depressivi del controllo. Ne faranno le spese: crescita e democrazia.
Il premier Kenny chidera’ al popolo se il paese deve aderire alle norme di controllo del budget imposte dalle autorita’ di Bruxelles. E l’euro accusa il colpo. Gli irlandesi hanno gia’ dimostrato di non amare i Trattati Ue.