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Significherebbe modificare profondamente tutta la policy della Bce dell’Unione Monetaria. E anche fosse, non servirebbe. Opinione di Paolo Cardenà.

Il leader di Fi cerca spazio pur sapendo che non avra’ mai il coraggio di arrivare alla rottura.

Sesto anniversario catastrofe finanziaria. Nasdaq cede oltre l’1% con tecnologici in calo: pesa ipo Alibaba. Petrolio sui minimi di due anni. Euro a 1,2940.

A poche ore dal via a vertice banchieri centrali a Jackson Hole, presidente Fed di Philly parla chiaro: la politica monetaria non sta reagendo ai numeri che cambiano.

Dalle ultime minute della Banca Centrale Usa emergono segnali sempre più chiari sui tempi di uscita dalle misure di stimolo e sul rialzo dei tassi.

Draghi dovrebbe seguire l’esempio della Federal Reserve, secondo il Fondo Monetario.

Esponente del board dell’Eurotower contrario a rapida uscita da politica accomodante.

Le condizioni della liquidita’ “rimangono appropriate” e il governo manterrà una “prudente politica monetaria”.

L’istituto di Francoforte ha lasciato il costo del denaro allo 0,15%. I banchieri centrali sono “unanimi” nella loro determinazione a “usare strumenti non convenzionali, se necessari”.

L’intenzione è quella di mettersi al riparo in vista delle perdite inevitabili che scatteranno una volta che la Fed metterà fine al QE.