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Ritorno deludente a piazza Affari per le azioni Pirelli & C. Dopo aver aperto a -0,3%, i titoli sono arrivati a perdere fino al 3,4% nel primo giorno di quotazione a Piazza Affari. Il collocamento, dopo due anni di delisting, è avvenuto a 6,5 euro per azione. Sfuma così il bonus per l’ad Marco Tronchetti Provera
Polemica tra Il Giornale e Il Fatto Quotidiano sulla quotazione del gruppo Pirelli.
Tutto pronto per il ritorno in Borsa di Pirelli nella prima parte di ottobre. L’offerta di vendita di azioni si compone per il 10% di una offerta pubblica rivolta al pubblico indistinto in Italia e per il 90% di un collocamento istituzionale riservato a investitori qualificati in Italia e a investitori istituzionali all’estero. Nell’ambito dell’offerta
Pirelli esce da Mediobanca e con ogni probabilitĂ metterĂ sul mercato la sua partecipazione all’istituto. Pirelli ha deciso di uscire dal patto dei grandi soci, in scadenza a fine anno. L’uscita arriva alla vigilia del ritorno in Borsa di Pirelli dopo l’Opa cinese e segna un punto di svolta per il sistema di governo di
Pirelli, la società guidata da Marco Tronchetti Provera ha presentato domanda di ammissione alla quotazione sul Mta il 1° settembre scorso.
Il gruppo Pirelli si prepara al ritorno in Borsa e stima ricavi in crescita del 9% medio annuo
Pirelli potrebbe tornare a Piazza Affari giĂ alla fine del 2017. Lo ha confermato il numero uno della societĂ , Marco Tronchetti Provera, che ha parlato di una quotazione a Milano nell’ultimo trimestre dell’anno.
Pirelli prepara il gran ritorno in borsa con un’Opv, una vendita di azioni da parte dell’azionario attuale sul 35-40% del capitale.
Pirelli punta tornare in Borsa “giĂ a partire dal IV trimestre 2017”, un’accelerazione rispetto ai tempi preannunciati giustificata dal gruppo con i “positivi risultati conseguiti”, con l’avvenuto focalizzazione del business sui pneumatici consumer e con le “attuali favorevoli dinamiche dei mercati”. Lo ha detto il gruppo in una nota, in cui viene specificato che la
Le aziende italiane sono state comprate dalle concorrenti straniere a un ritmo record negli ultimi tempi. In cinque anni le operazioni di fusione e acquisizione (M&A) che hanno coinvolto aziende del Made in Italy sono cresciute del 30%. Le piĂą comuni operazioni di acquisto hanno visto una rivale acquistare un’impresa italiana. Il valore di queste