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Lo rivela l’Osservatorio di Assofin, Nomisma e Ipsos. Unico segno meno riguarda il valore medio, calato a 1.418 euro annui rispetto ai 1.501 del 2017.
Quella “Z”, degli adolescenti, è una generazione di risparmiatori più della precedente, che non ha fiducia nei pagamenti elettronici e cui manca cultura economica e finanziaria. Genitori devono fare la loro parte.
Una ricerca dell’Imperial College di Londra in collaborazione con eToro sostiene che le criptovalute stiano già assolvendo uno dei tre ruoli principali del denaro.
Lo ha detto il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta: “i player meno efficienti potrebbero non essere in grado di sopravvivere”
Dal 2015 a oggi – rivela Macchi di Accenture – in Europa gli operatori tradizionali si sono ridotti del 40% (da 8.500 a 5.300), a favore di nuovi attori di origine fintech.
JP Morgan ha depositato una domanda di brevetto americano per poter usare la blockchain per i pagamenti di denaro transfrontalieri. Con l’operazione dello scorso 3 maggio, l’istituto di credito ha in mente di permettere alle banche di effettuare trasferimenti tra loro senza essere inibite dalle frontiere. La tecnologia alla base delle criptovalute è una rete
È finita l’era dell’oligopolio delle banche: compagnie aeree, tlc e colossi dell’hi-tech come Apple, Google, Samsung e Amazon si sono fiondati nel settore dei pagamenti
Santander lancerà un’app che sfrutta la tecnologia blockchain alla base di Ripple per i pagamenti internazionali.
Il venture capitalist Tim Draper non è “mai stato tanto entusiasta” di un investimento: “Quando da Starbucks chiederemo di pagare in dollari il barista ci riderà in faccia”.
Si segnala la rottura di due importanti soglie psicologiche: il recente ritorno del bitcoin sopra $11.000 e il superamento dei $500 miliardi di capitalizzazione.