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Nessun colpo di scena nel meeting del BCE di ieri 12 settembre. L’istituto di Francoforte ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base per la seconda volta quest’anno. E lo farĂ ancora nel 2024 e oltre. Cosa si aspettano gli analisti
Le banche europee sono sulla strada per registrare una crescita zero dei prestiti per mutui ipotecari quest’anno a causa degli alti tassi di interesse, ma si prevede una ripresa giĂ a partire dal 2025. Mai un dato era stato così negativo da dieci anni (+ 0,2% nel 2014).
Rifinanziare un mutuo può essere un’ottima opportunitĂ per ottenere condizioni piĂą vantaggiose, ma è fondamentale evitare alcuni errori comuni che possono compromettere il risultato finale.
Da alcuni mesi le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte dell’Eurotower, stanno anticipando la prevista riduzione dei tassi.
Secondo i dati notarili, il 2023 è stato un anno grigio per le compravendite delle case. Una situazione alimentata dagli alti tassi di interesse, che hanno scoraggiato gli italiani ad accendere un mutuo. L’unico ‘trend’ positivo dell’anno si è registrato nella popolazione under 36, segno che le politiche di sostegno fiscale ai mutui hanno funzionato.
Mentre si attende la prima sforbiciata dei tassi da parte della BCE, in calendario secondo gli analisti nel mese di giugno, arrivano le prime notizie positive sul costo dei mutui. Secondo i dati di Bankitalia, a gennaio i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie sono scesi al 4,3% dal 4,8 di dicembre. La quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 22 per cento. Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,75%.
Nonostante il calo rilevato da Bankitalia, per l’associazione dei consumatori, a gennaio rata mensile piĂą pesante fino a +454 euro rispetto al 2021