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Tenendo conto anche di altri marchi, nel mese sono state immatricolate 116.209 nuove vetture, in calo -10,83% su base annua. La crisi morde, i soldi per comprare auto mancano, italiani travolti dalle tasse.

La casa torinese rimane abbastanza forte nel mercato Usa, ma le prospettive rischiano di essere negative nel medio periodo, non solo nell’area euro: pesano crisi brasiliana e presenza risibile in Asia. Titolo sale su voci finanziamento banche per acquistare quota mancante Chrysler.

In generale il calo è stato -39,5% nei primi nove mesi del 2012. Ma in alcune regioni dell’Italia si son0o registrati dati ancora piĂą preoccupanti. Compravendite -23,1% su base annua.

Così si esprime uno dei maggiori conoscitori dei mercati di Wall Street, che suggerisce il comportamento più giusto da adottare per affrontare un andamento di Borsa i cui rischi sono sempre più alti.

La proposta di considerarlo un diritto sociale viene dalla stessa Commissione UE: garantirne l’applicazione renderebbe piĂą efficiente il Mercato Unico. L’analisi di Super Money.

Nonostante i recenti record, gli analisti di una nota societĂ di risparmio gestito elencano le ragioni principali per cui non conviene aumentare l’esposizione negli investimenti a reddito fisso.

E ancora, la Borsa e i principali titoli e settori italiani: ecco come reagirĂ il mercato alle imminenti elezioni politiche. L’analisi di una nota societĂ che opera nei servizi e prodotti finanziari.

Finalmente una scelta di investimento che si basa sui fondamentali del mercato, non sulla speculazione. In questo caso è proprio la legge della domanda e dell’offerta che permette di essere rialzisti.

Il numero uno del gruppo Fiat dĂ lezioni di mercato e punta il dito contro gli altri produttori, accusandoli in definitiva di non chiudere gli impianti. Usa termini da brivido, parlando di uragano per il settore. E parla del dilemma del prigioniero.

Tutti gli indici in negativo alla borsa di New York, scambi rarefatti e seduta pre-natalizia accorciata. Vendite sull’hi-tech: HP (-2,3%), Dell (-1,8%) e Microsoft (-1,4%). Al Congresso l’accordo per evitare i tagli obbligatori “lineari” in bilancio (dall’1 gennaio 2013) è lontano. Con uno scenario all’europea (piu’ tasse, austerity e meno reddito disponibile per i consumi) recessione in vista anche negli Stati Uniti?