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L’elasticità è un errore, secondo l’europarlamentare tedesco del PPE, il partito di quello che sarà il nuovo presidente della Commissione Ue, Juncker.
Per Iain Duncan Smith, ministro del governo di David Cameron, il massiccio sostegno degli altri leader europei a Jean-Claude Juncker equivale a mostrare “due dita medie” all’elettorato in segno di spregio. “Volevate il cambiamento nella Ue? Vi sbagliate e non ve lo diamo”.
Decisioni sia del governo che dell’opposizione M5S confermano che sull’Ue la politica continua a dare il peggio di se’, su tutti i fronti.
Il premier britannico ha minacciato di indire subito il referendum anti-Europa se il candidato della Cancelliera sarà nominato. ‘Un vecchio arnese degli anni ’80 non può risolvere i problemi dei prossimi cinque anni’.
Van Rompuy cerca di mediare, dopo l’avanzata degli euroscettici. Tra Schulz e Juncker (foto), Merkel silura il secondo. E Renzi si barcamena, ma non potra’ imporre nessuna nomina italiana. Si parla perfino di Letta e Christine Lagarde. Cameron: “Ue troppo grande, autoritaria e invadente”.
Solo una mossa elettorale in vista delle elezioni europee? “Non rappresento l’austerità”, dice il custode del rigore di Merkel.
Rabbia dopo che l’ex premier ha affermato che per la Germania i lager non sono mai esistiti.
Poi ci si stupisce che in Europa contiamo poco: sfida tra Renzi, Grillo e Berlusconi non sposterà equilibri. Juncker, candidato di Merkel, in leggero vantaggio. Astensionismo oltre 50%.
Temi: paradisi fiscali, eurobond e crescita. Per la prima volta europei potranno scegliere presidente Commissione. Ma propaganda pro Europa rischia di falsare il voto.
Alla guida del Granducato da 18 anni, l’ex presidente dell’Eurogruppo è stato costretto a lasciare, per una storia di spionaggio e servizi segreti deviati.